Economia

Gli oli Rustichella d’Abruzzo premiati a New York

 Gli oli Rustichella d'Abruzzo premiati a New York come migliori al mondo: e' arrivato inaspettato da New York il prestigioso Golden Award 2020 nel concorso internazionale 'The World's Best Olive Oils 2020', al quale concorrevano etichette da ogni continente. Due le produzioni insignite del riconoscimento: l'Intosso, varieta' mono cultivar 100% abruzzese e il classico olio extravergine d'oliva, varieta' dritta e leccino. Queste olive, coltivate tutte sul territorio abruzzese, ancora oggi sono raccolte con la tecnica della brucatura manuale che permette di preservare sia l'integrita' degli oliveti secolari che la qualita' superiore delle olive. Al fine di valorizzare queste varieta', dal 2016 Rustichella ha stretto un patto di filiera con i produttori di olive Intosso, una cultivar in passato utilizzata come oliva da frutto e, in quanto tale produce una quantita' di olio ridotta, per questo pregiatissima. Oggi la rete di filiera vanta piu' di 30 produttori diretti di uliveti autoctoni e tipici del territorio. Grazie a questa stretta collaborazione consolidata negli anni e' stato possibile ottimizzare anche i tempi che intercorrono tra la raccolta delle olive e la loro frangitura: la mattina vengono raccolte e la sera stessa vengono molite. L'azienda segue meticolosamente e in modo diretto ogni fase del processo: dalla selezione degli uliveti all'estrazione dell'olio, fino all'imbottigliamento grazie alla figura di un esperto tecnologo il dottor Marco Stanziale.

"L'obiettivo dell'azienda e' quello di portare sul mercato internazionale e offrire ai nostri estimatori - spiega Stanziale - un olio dalle proprieta' organolettiche eccellenti. Questi risultati sono stati possibili oltre che per l'analisi tecnica per il rapporto di fiducia e la continua condivisione tra Rustichella e i coltivatori locali".

La premiazione oltreoceano conferma l'azienda abruzzese, gia' leader nel mercato della pasta, tra i migliori brand anche nel settore olivario e ambasciatrice dell'eccellenza abruzzese nel mondo. "L'impegno e la trasparenza che contraddistingue il lavoro del team Rustichella - conclude Stanziale - si riflette appieno nel nostro olio, un prodotto vincente e apprezzato sulle tavole di ben 70 Paesi al mondo".

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Miele, scende la produzione in Abruzzo

Aumentano i consumi di miele ma scende la produzione. E’ un settore a due facce l’apicultura abruzzese che, in linea con quella nazionale, vede con la pandemia un aumento delle richieste di miele da parte dei consumatori spinti dalla voglia di garantirsi cibi importanti per la salute ma anche dal maggior tempo trascorso in casa nella preparazione di dolci e tisane. Così, in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, che si festeggia oggi 20 maggio a livello planetario, emerge prepotente il boom dei consumi (+ 44% a livello nazionale) che si scontra con un momento molto difficile per la produzione del nettare degli dei per effetto dell’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api. In Abruzzo si stima una diminuzione fino all’80% per la produzione di miele di sulla, però non andrà meglio per l’acacia che, con una produzione prevista di 10kg ad alveare contro i consueti 20/25kg, subirà con molta probabilità una flessione almeno del 50%, come si evince da una indagine di Coldiretti Abruzzo sui principali produttori soci.

L’inverno bollente e la pazza primavera segnata da gelate hanno infatti determinato gravi problemi agli alveari con le api impossibilitate a raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre se lo mangiano per sopravvivere, anche se – precisa Coldiretti - non mancano in alcune regioni situazioni più positive rispetto allo scorso anno. In via generale, in Italia il raccolto rischia di essere anche peggiore del 2019, quando si registrò una produ­zione nazionale di appena 15 milioni di chili a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili di miele importato durante l’anno dall’estero (secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat dalle quali si evidenzia che il 40% arriva dall’Ungheria e oltre il 10% dalla Cina).

In Abruzzo, in cui la produzione di miele è una attività tradizionale, è possibile trovare tantissime varietà di miele locale a seconda del tipo di pascolo delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), da quello di sulla al più tardivo “saltoreggia”. Coldiretti Abruzzo ricorda inoltre che in regione sono censiti oltre 40mila alveari, oltre mille apiari e circa 700 apicoltori (elaborazione Coldiretti Abruzzo su dati Regione Abruzzo) per una produzione media di 800-900 tonnellate e un valore stimato intorno ai 4-5 milioni di euro/l’anno. Gli apicoltori in regione sono indirizzati prevalentemente verso la produzione di miele anche se si riscontra una certa attenzione per i prodotti dell’apicoltura (api regine, polline, polline, propoli, cera e pappa reale, ecc). Si ricorda inoltre che i prodotti dell’apicoltura sono destinati per il 21% all’autoconsumo mentre per il 79% sono rivolti al mercato.

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Mercatone Uno, cassa integrazione in deroga per i dipendenti

 E' stata trovata un'intesa sulla cassa integrazione in deroga (Cigd) con causale Covid-19, per 9 settimane per i 1.643 dipendenti ex Mercatone Uno in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto. Ne danno notizia i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno formalizzato con la direzione di M. Business S.r.L. l'accordo sull'accesso alla cigd per i lavoratori attualmente sospesi in Cigs a zero ore fino al 23 maggio, data prevista di cessazione del Programma di esercizio di impresa avanzato dai Commissari. La triade commissariale, già da tempo, ha avanzato istanza per ottenere una proroga del termine di esecuzione del Programma, proponendo in alternativa l'introduzione di una norma ad hoc in attesa che l'emendamento proposto venga recepito nella fase di conversione in Legge del Decreto Liquidità. Tale variazione consentirebbe di prorogare il Programma dei Commissari e di accedere alla Cigs per cessazione di attività della durata di 12 mesi, assicurando la migliore tutela della posizione dei dipendenti. Si formalizzano intanto, anche le cessioni autorizzate dal Mise nelle scorse settimane. I sindacati hanno siglato con la direzione aziendale e i Commissari l'accordo sulla cessione alla società Rica Gest S.r.L. dei 5 punti vendita di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d'Albenga che prevede la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, con l'assorbimento di tutti i 155 lavoratori. 

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Inps, la mappa dei certificati per malattia tra febbraio e aprile

 Tra il 2 febbraio e l'11 aprile, su un totale di 823.000 certificati di malattia presentati all'Inps, circa il 90% arriva dalle regioni settentrionali (731.000 in tutto), e piu' della meta' di questi (423.000) sono pervenuti dalla Lombardia. Lo riferisce l'Inps, secondo cui seguono l'Emilia Romagna e il Piemonte con piu' di 100.000 certificati in piu' rispetto ai certificati registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. La settimana in cui e' iniziato il lockdown, cioe' quella che va dall'8 al 14 marzo e' quella che presenta le variazioni maggiori rispetto alla baseline costituita dal 2019: a fronte di un incremento medio nazionale nel 2020 superiore al doppio (110%), per la Lombardia tale variazione arriva al 176% e rimane sopra al doppio anche nella settimana successiva (+124%). Un andamento simile si registra anche in Piemonte, seppur piu' attenuato (+136% e 101%) e in Liguria, Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna.

Tra le regioni non appartenenti all'area Nord, si registra il raddoppio del numero di certificati presentati nella settimana di inizio del lockdown nelle Marche (+127%), in Abruzzo (+124%), in Toscana (+115%) e in Umbria (+102%), se si osserva tuttavia la variazione complessiva nelle 10 settimane, l'incremento rispetto al dato corrispondente del 2019 in queste regioni non supera mai il 20% (attestandosi addirittura su valori negativi in Calabria ed in Sicilia); cio' a differenza delle regioni del Nord dove tale variazione presenta un valore minimo generalmente intorno al 20%, con una punta del +38% in Lombardia. Fa eccezione il Veneto per il quale la variazione nel numero complessivo di certificati presentati nelle 10 settimane osservate nel 2020 rispetto al 2019 e' pari solo al 7%. Le province che presentano la variazione piu' elevata sono nell'ordine Bergamo (+106%), Piacenza (+75%), Cremona (+66%) e Brescia (+60%), mentre c'e' Cosenza che registra la variazione piu' bassa (-13%) ed altre 14 province del Centro Sud che nel complesso delle 10 settimane registrano oscillazioni negative: chiude la serie delle variazioni negative la Capitale per la quale il numero di certificati presentati nei due periodi osservati risultano nel complesso quasi uguali (-0,07%). Con riferimento ai due settori di provenienza dei lavoratori, l'Inps osserva nel prospetto seguente, che le regioni con un maggior numero di certificazioni nelle 10 settimane osservate nel 2020, risultano quelle con la maggiore componente privata: l'epidemia infatti ha colpito maggiormente le regioni settentrionali notoriamente a piu' alto tasso di industrializzazione e quindi con una componente preponderante di lavoratori nel settore privato. L'Inps fa poi notare che mentre nel settore pubblico in gran parte delle regioni la variazione complessiva nelle 10 settimane osservate nel 2020 rispetto al dato 2019 risulta negativa, nelle regioni maggiormente colpite dell'epidemia tale percentuale di variazione rimane comunque positiva. Tale circostanza porterebbe ad ipotizzare che in periodo di lockdown, quando gran parte dei dipendenti pubblici ha svolto smart working, siano stati richiesti ai medici curanti da parte di questa categoria di lavoratori quasi esclusivamente i certificati riferibili al Covid 19, mentre per le malattie ordinarie non si sia prodotta alcuna certificazione, al fine di evitare la penalizzazione retributiva prevista in caso di assenza per malattia.

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Confindustria L’Aquila, in provincia oltre 3.500 in cig

"In provincia dell'Aquila la cassa integrazione coinvolge ancora oltre 3.500 lavoratori delle aziende associate a Confindustria. Secondo le previsioni il ricorso agli ammortizzatori sociali proseguira' anche nelle prossime settimane, secondo le modalita' stabilite dal decreto Rilancio". E' quanto affermano Riccardo Podda, presidente di Confindustria L'Aquila Abruzzo interno, e Francesco De Bartolomeis, direttore degli Industriali, "dopo il lockdown stiamo assistendo ad una ripartenza graduale e prudente, per garantire livelli adeguati di sicurezza negli ambienti di lavoro, nel pieno rispetto del protocollo nazionale, con particolare riferimento alle procedure adottate dalle imprese per garantire il distanziamento sociale, la revisione dell'organizzazione del lavoro, la turnistica, il ricorso allo smart working. Le imprese industriali della provincia dell'Aquila si confrontano quotidianamente con la competizione internazionale", sottolineano Podda e De Bartolomeis, "ma va specificato come le modalita' del lockdown non sono state uguali in Europa, con un'evidente differenza di competitivita' delle stesse sul mercato. Paesi come la Germania hanno continuato a produrre, mentre l'industria italiana per due mesi si e' sostanzialmente fermata". Un effetto asimmetrico, quello provocato dal coronavirus, che ha copito anche il mercato delle esportazioni in provincia dell'Aquila. "Attualmente", sostengono Podda e De Bartolomeis, "le imprese stanno lavorando agli ordini acquisiti nel periodo pre-covid. La vera difficolta', per il sistema economico del nostro territorio, come per altre aree del Paese, si avra' tra qualche mese: per le aziende costrette al fermo produttivo e che operano sostanzialmente con l'estero, sussiste il rischio di non poter onorare gli impegni assunti e di perdere quote di mercato a vantaggio dei competitor stranieri. Sara' molto dura recuperare terreno, la domanda internazionale va riattivata immediatamente. Per garantire la sostenibilita' della ripresa abbiamo bisogno di interventi strutturali e duraturi". 

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Fondi a sostegno della pesca

Per migliorare le condizioni di sicurezza a bordo delle imbarcazioni dei pescatori, a partire da lunedi' 18 maggio e fino al 18 giugno, sono aperti i termini per la presentazione delle domande a sostegno del settore della pesca. La dotazione finanziaria e' pari ad oltre 290mila euro di finanziamento pubblico, a cui potranno aggiungersi eventuali economie. Si tratta della Misura 1.32 "Salute e sicurezza" del Programma Operativo FEAMP 2014/2020. La Regione mira a sostenere investimenti per migliorare la sicurezza, le condizioni di lavoro, la salute e l'igiene a bordo, dando priorita' alla salubrita' del prodotto, a condizione che gli investimenti che beneficiano del sostegno vadano oltre i requisiti minimi previsti dalla normativa nazionale e comunitaria. 

Possono presentare istanza di contributo, singolarmente oppure associati in raggruppamenti temporanei di imprese o associazioni temporanee di scopo, i pescatori, gli armatori di imbarcazioni da pesca e i proprietari di imbarcazioni da pesca. Le imbarcazioni da pesca devono essere iscritte in uno dei Compartimenti marittimi abruzzesi alla data di pubblicazione dell'avviso. Le candidature devono essere presentate mediante caricamento della domanda e della relativa documentazione prevista dall'avviso, sulla piattaforma informatica che rimarra' attiva per l'intero periodo compreso tra il 18 Maggio e il 18 Giugno 2020.

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Pescara, i locali della movida non riaprono per protesta

Alcuni locali della movida di Pescara hanno deciso di non riaprire per protesta. Gli esercenti di piazza Muzii, via Cesare Battisti e corso Manthone', le aree del divertimento pescarese, si dicono pronti a "questo costosissimo sforzo per poter tornare a operare in liberta' e senza restrizioni". All'origine della decisione ci sono in particolare gli orari ipotizzati dal Comune, con la chiusura prevista a mezzanotte durante la settimana e all'una nei weekend, e la mancata ufficializzazione delle regole a cui attenersi, in particolare per quanto riguarda l'occupazione del suolo pubblico. "In questo momento di cosi' grande difficolta' - dicono gli esercenti - siamo pronti a un ulteriore e durissimo sforzo per tutelare un bene superiore e irrinunciabile: la salute. Abbiamo quindi deciso di mantenere i nostri esercizi chiusi alla somministrazione al pubblico. Vogliamo tornare a operare in sicurezza, vogliamo continuare a creare ricchezza per la nostra citta', vogliamo continuare a far brillare Pescara. Lo faremo e per questo siamo pronti a questo costosissimo sforzo per poter tornare a operare in liberta' e senza restrizioni". 

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Lavoro, restano sospesi i tirocini extracurriculari

Rimangono sospesi i tirocini extracurriculari per i quali è richiesta la presenza sul posto di lavoro del tirocinante. Gli uffici regionali del Dipartimento Lavoro hanno emesso un avviso con il quale viene confermata la linea stabilita nell'ordinanza n. 51 del 30 aprile del Presidente della Giunta regionale e successivamente puntualizzata nella circolare esplicativa del 4 maggio. "La Regione - è scritto nell'avviso - non appena sarà pubblicato il nuovo provvedimento governativo contenente le misure da adottare dal prossimo 18 maggio, alla luce anche di quanto formalmente rappresentato in materia di tirocini dalla Conferenza delle Regioni, ed in ogni caso all'esito della riunione del Coordinamento tecnico delle Regioni convocata per il giorno 19 maggio p.v., valuterà la possibilità e le modalità di ripresa dei tirocini extracurriculari e curriculari in presenza in azienda".

La proroga dell'attuale disciplina, disposta dall'ordinanza n. 51, prevede che i tirocini extracurriculari e curriculari potranno proseguire o essere attivati solo ed esclusivamente in modalità di formazione a distanza ove ne ricorrano le condizioni, mentre, si ribadisce, quelli che richiedono espressamente la presenza fisica del tirocinante sul luogo di lavoro sono sospesi. Dalla riunione del coordinamento tecnico della Conferenza delle Regioni, fissata per il prossimo 19 maggio, si saprà se anche i tirocini in presenza potranno riprendere. Gli uffici regionali provvederanno ad emettere un nuovo avviso alla luce di quanto deciso nella riunione di martedì 19 maggio

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La Regione Abruzzo stanzia 6 milioni di euro per il rilancio dell’economia

La Regione Abruzzo stanzia 6 milioni di euro per il rilancio dell'economia regionale per supportare le imprese. Un investimento per micro e piccole imprese e lavoratori autonomi in regime forfettario che operano in Abruzzo e che sono costituite da almeno tre anni. Un contributo sotto forma di sovvenzione diretta, a fondo perduto, concesso a titolo di rimborso delle spese di investimento, nella misura del 40% delle spese sostenute e fino ad un massimo di 5.000 euro al netto dell'Iva. La scadenza per presentare domanda è prevista per il 4 giugno prossimo.

Le spese ammissibili sono quelle effettuate dalla data del 1 gennaio 2020 per l'acquisto di macchinari, attrezzature, mezzi di trasporto, arredi, strumenti e sistemi (dispositivi, hardware, software e applicativi digitali e la strumentazione accessoria al loro funzionamento), ed altri beni destinati ad essere utilizzati per un periodo di tempo superiore ai 3 anni. La domanda può essere presentata esclusivamente attraverso la piattaforma telematica

"Si tratta - hanno commentato il Vice Presidente Regionale Emanuele Imprudente e l'assessore Guido Quintino Liris - di una boccata d'ossigeno importante in questa fase di emergenza sanitaria per venire incontro alle esigenze dei piccoli imprenditori abruzzesi e titolari di partita Iva che assumono un ruolo fondamentale nell'economia regionale con la ripartenza della Fase 2. L'obiettivo è quello di facilitare l'ottenimento di liquidità per chi, così duramente colpito dalla drammatica emergenza sanitaria ed economica in corso, possa affrontare una pronta ripartenza con un aiuto economico. E' necessario raggiungere un vasto numero di imprenditori con una corretta e capillare informazione che riteniamo essenziale per accedere alla misura. La fase che abbiamo di fronte non sarà facile ma più strumenti avremo a disposizione delle aziende abruzzesi e più rapidi saremo nella ripresa".

 

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Banca Popolare di Bari, Sileoni: la trattativa partirà lunedì

"Sssieme ai segretari generali delle altre organizzazioni sindacali, ho incontrato in video conferenza i commissari straordinari della banca Popolare di Bari. Abbiamo definito che la trattativa sul piano di rilancio del gruppo partirà da lunedì prossimo e l'Abi supporterà sindacalmente i commissari straordinari". Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, intervistato da Class Cnbc. "Speriamo di chiudere l'accordo prima del 30 giugno, data fissata per l'assemblea della banca", sottolinea Sileoni aggiungendo che "tra le tante cose ho chiesto di dare riposte concrete anche ai clienti che hanno subito danni e vanno tutelati, perché il risparmio tradito è ancora un tema attualissimo e non si è esaurito con i casi delle banche venete, Etruria, Marche, Chieti e Ferrara". 

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