Economia

Bando per giovani imprenditori in agricoltura in Abruzzo

 "Incentivare i giovani che vogliono costruire il proprio futuro professionale nell’agricoltura è una priorità ed un impegno che si concretizza attraverso le azioni poste in essere sul territorio abruzzese attraverso il Dipartimento Agricoltura della Regione". Lo afferma il Vicepresidente della Giunta regionale con delega all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, che comunica la pubblicazione del Bando 'Pacchetto Giovani' - Edizione 2019 - in particolare con la Tipologia di intervento 6.1.1, 'Aiuto all'avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori'. 

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 28 febbraio. "Questo bando - aggiunge Imprudente - rappresenta una opportunità lavorativa ed imprenditoriale nell’incentivare il primo insediamento in agricoltura di giovani imprenditori qualificati attraverso la promozione ad aumentare il numero di aziende agricole condotte da giovani imprenditori, professionalmente qualificati, che presentano progetti di sviluppo di attività in grado di competere sul mercato e con caratteristiche innovative. Sono favoriti gli insediamenti nell’area D della Regione Abruzzo, coincidente con le zone interne con problemi di sviluppo, caratterizzate da una maggiore propensione alla riduzione/abbandono dell'attività agricola".

Possono avere accesso i soggetti che abbiano un'età compresa fra i 18 anni compiuti ed i 41 anni non ancora compiuti, in possesso di una qualificazione specifica in campo agricolo o che si impegnassero ad acquisirla entro i termini stabiliti dal bando ed in possesso di un’impresa agricola già avviata mediante iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA) ed apertura della relativa partita IVA. L'impresa in cui il giovane va ad insediarsi deve presentare specifici requisiti minimi di redditività che ne garantiscano la vitale sopravvivenza economica. Il premio accordato al giovane che si insedia in agricoltura è fissato in 50.000,00 euro, che è elevato a 60.000,00 euro nel caso di insediamento in aziende ricadenti in area D. Nel caso di società condotte esclusivamente da giovani, il premio viene moltiplicato per i giovani insediati. Al premio va ad aggiungersi il sostegno riferibile alla Tipologia di intervento 4.1.1. la cui entità è fissata al 60% dell'investimento ammissibile, aliquota ridotta al 40% nel caso di investimenti relativi alla trasformazione e commercializzazione. Il bando presenta una dotazione finanziaria di 5.000.000 di EURO finalizzati alla corresponsione del premio, cui si abbinano 2.000.000 di EURO destinati al finanziamento degli investimenti riferiti ad un sottointervento 4.1.1. Questa dotazione prefigura un’ammissibilità a finanziamento di circa 90/100 aziende.

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Garanzia giovani, misure per il dialogo tra imprese e organismi di formazione

 Un percorso di formazione mirato, che porta all'inserimento lavorativo. L'ultimo avviso di Garanzia Giovani pubblicato all'indirizzo si rivolge ai giovani che, adeguatamente formati, migliorano le possibilità di inserirsi al lavoro. "Siamo convinti che questa nuova misura possa riservare piacevoli soprese ai giovani Neet - spiega l'assessore alle Politiche del lavoro Piero Fioretti - perché dà la possibilità ai giovani disoccupati di entrare in un percorso formativo che li porta all'assunzione lavorativa".

Gli Organismi di formazione sono i primi destinatari della Misura 2A, in quanto sono chiamati a predisporre un catalogo di offerta formativa adeguata o comunque in linea con le esigenze del mercato del lavoro. "E' il punto centrale di tutto l'Avviso - aggiunge Piero Fioretti - Agli organismi di formazione chiediamo un contributo fondamentale: creare un catalogo dell'offerta formativa che guardi alle effettive e concrete esigenze degli imprenditori presenti sul territorio. Se si rafforza il dialogo tra organismi di formazione e imprese, la Misura 2A è destinata ad avere quel successo che tutti noi ci aspettiamo". La Misura può contare su una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro. I giovani che abbiano già effettuato un percorso a valere sulla Misura 2A, anche se si sono nuovamente iscritti, non possono essere individuati come destinatari di uno dei corsi a valere sulla medesima Misura. La Regione Abruzzo, in sede di verifiche amministrative, ai fini del rimborso e della verifica delle condizioni per il sostegno, non riconosce come partecipante un giovane Neet al quale la politica risulti già erogata. Non possono essere individuati come destinatari della formazione a valere sulla Misura 2A i Neet che abbiano già svolto nell'ambito dello stesso Patto di Attivazione attività formative a valere sulla Misura 2-B o un tirocinio a valere sulla Misura 5

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Giangiulli (Confartigianato): servono misure per incrementare il potere di acquisto dei consumatori

"Servono misure e strumenti finalizzati a incrementare il potere di acquisto dei consumatori, perche' l'economia possa tornare a girare. Per farlo non si possono non considerare le micro e piccole imprese, linfa del sistema produttivo abruzzese. L'unica ricetta immediata per far ripartire l'economia, lo ripetiamo da tempo, e' la riduzione del cuneo fiscale su imprese e lavoratori dipendenti e in questa direzione dovrebbero lavorare la politica e le istituzioni". Lo afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli, nel commentare i dati Istat, elaborati dall'Unione Nazionale Consumatori, secondo cui l'Abruzzo e' in testa alla classifica delle regioni piu' costose in termini di maggior spesa. "L'artigianato e le piccole imprese, cuore pulsante dell'economia abruzzese - osserva il direttore - soffrono ormai da anni anche a causa del costo della vita sempre piu' elevato, con la conseguente riduzione del potere d'acquisto. Ai consumatori, soprattutto in vista del Natale, suggeriamo di scegliere la convenienza dei prodotti locali e artigianali: in questo modo si puo' premiare l'attivita' delle imprese del territorio, favorendo una ripresa e uno sviluppo i cui effetti - conclude - potranno rappresentare benefici per tutti e per l'intera regione". 

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L’Abruzzo e’ la regione piu’ costosa d’Italia in termini di maggior spesa

L'Abruzzo e' la regione piu' costosa d'Italia in termini di maggior spesa: con un'inflazione a +0,7%, registra, per una famiglia di tre componenti, una "batosta" pari a 168 euro su base annua. Lo rileva l'Unione Nazionale Consumatori che, a partire dai dati dell'inflazione di novembre delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con piu' di 150mila abitanti diffusi oggi dall'Istat, ha elaborato l'ormai tradizionale classifica delle citta' e delle regioni piu' care d'Italia. Lo studio analizza l'aumento del costo della vita non solo rispetto all'inesistente famiglia tipo, da 2,4 componenti, ma anche per la famiglia di tre persone, la tipologia di nucleo familiare ora piu' diffusa in Italia. Il dato abruzzese relativo ai 168 euro di aumento del costo della vita, scende a 143 euro per una famiglia tipo, cioe' quella da 2,4 componenti. L'Unione Nazionale Consumatori, nel divulgare i risultati della graduatoria, sottolinea che "in testa alla classifica delle regioni piu' costose in termini di maggior spesa, svetta inaspettatamente l'Abruzzo". Dopo l'Abruzzo ci sono la Puglia, dove l'incremento dei prezzi pari allo 0,6%, implica un'impennata del costo della vita pari a 147 euro (117 per famiglia tipo), e il Piemonte, dove per via dell'inflazione a +0,4%, si ha un salasso annuo di 124 euro (100 per famiglia tipo). Quattro regioni sono addirittura in deflazione: in Basilicata si ha il record del risparmio. In testa alla classifica dei capoluoghi e delle citta' con piu' di 150mila abitanti piu' care in termini di rincari, si conferma Bolzano che, con un'inflazione dello 0,9%, ha la maggior spesa aggiuntiva, equivalente, per una famiglia di tre persone, a 312 euro (271 per una famiglia tipo); al secondo posto c'e' Verona e al terzo Bari. Le citta' piu' convenienti, addirittura in deflazione, sono sette, con Bologna in testa. 

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Crisi banca Popolare di Bari, incontro con la Regione Abruzzo a gennaio

"Noi ci siamo gia' mossi dopo il Commissariamento perche' nei giorni scorsi siamo stati in contatto con i vertici della Banca e con i vertici nazionali del sistema bancario per capire che cosa succedeva, perche' un fallimento sarebbe stato terribile per il nostro territorio. C'e' stata questa soluzione che vede un intervento rilevante dello Stato e un intervento che si dice proiettato a far diventare questo istituto di credito banca del sud. Questo ci tranquillizza e tranquillizza soprattutto i correntisti, i dipendenti che potevano correre rischi". Lo ha detto l'assessore alle Attivita' Produttive Mauro Febbo, parlando della questione Banca Popolare di Bari, a margine di un evento che si sta tenendo a Villa Paris di Roseto degli Abruzzi (Teramo) per parlare della Programmazione dei Fondi Europei 2021-2027. "Abbiamo avuto piena disponibilita' ad un prossimo incontro con i vertici della banca che avverra' nei primi giorni del nuovo anno, ma gia' abbiamo avuto rassicurazioni che si lavorera' per la difesa dei risparmiatori e dei lavoratori. Dico che la Banca Popolare di Bari, avendo incorporato le due casse di risparmio di Pescara e Teramo che hanno una grande presenza sul territorio importante, deve aiutarci a diventare una banca del territorio soprattutto aiutarci ad intervenire con il credito,alle piccole e medie imprese abruzzesi che oggi soffrono terribilmente".

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Si concretizza la vendita della Honeywell di Atessa ai cinesi della Baomarc

Dopo una lunga vertenza si concretizza la vendita della Honeywell di Atessa ai cinesi della Baomarc, secondo produttore mondiale di acciaio. "Giovedi' 19 dicembre a Milano verra' stipulato l'atto notarile tra la Honeywell e Baomarc dove si chiude definitivamente il passaggio e la vendita tra le due societa' - dice l'assessore regionale alle Attivita' produttive Mauro Febbo - L'accordo e' stato raggiunto a ridosso del recente incontro del 2 dicembre scorso svoltosi al Mise, dove Honeywell e Baomarc si erano impegnate a definire cessione azienda entro fine anno. Ovviamente non sono mancati in questi mesi un po' di malumori da parte dei sindacati e delle parti coinvolte visto i ritardi accumulati e il continuo slittamento di data". Della data dell'atto notarile oltre che Febbo e' stato informato contestualmente anche il Ministero. "Ricordo - sottolinea Febbo - come la cessione rappresenta il primo atto concreto di una lunga e travagliata vertenza che proprio per i tempi procrastinatisi stava ingenerando diffidenza e malessere soprattutto per gli ex lavoratori. Ora stipulato l'atto ci aspettiamo rispetto del cronoprogramma indicato dalla Baomarc che si e' impegnato ad una prima selezione di 20 unita' lavorative entro tre mesi, 90 entro i successivi mesi e 52 maestranze entro 24 mesi. Come concordato in sede Ministeriale - conclude l'assessore Febbo - appena dopo l'Epifania ci sara' un nuovo ed ulteriore incontro per verificare punto per punto la transazione tra Honeywell e la Baomarc". In sede Mise la data indicata e' stata il 9 gennaio 2020, appunto per la verifica sulla reindustrializzazione e sugli impegni assunti dalle due aziende. L'azienda americana Honeywell, produttrice di turbo compressori, ha licenziato oltre 320 lavoratori nel giugno 2018 dopo la decisione di delocalizzare in Slovacchia

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Rc Auto: Ivass, -6% contenzioso civile

A fine 2018 le cause civili e penali pendenti in ogni grado di giurisdizione sono 230.777, in calo del 6% rispetto al 2017 e del 24% rispetto al 2010. A fronte di queste cause vi è un importo a riserva di 5,7 miliardi, pari al 32% della riserva complessiva dei rami r.c. auto e natanti. Il contenzioso civile si è ridotto del 6% (nel 2018, il numero delle cause pendenti è di 228.139), tuttavia continua ad essere condizionato dai lunghi tempi di costituzione e chiusura delle cause civili. E' quanto si legge nel bollettino statistico diffuso oggi dall'Istat. Il contenzioso civile di 1° grado (216 mila cause in ambito nazionale) è concentrato in Campania (39%), in particolare Napoli (26%), e nel Lazio (14%). In termini di importo, le cause civili di 1° grado si chiudono con transazione per il 56%, soccombenza dell'impresa per il 32% e esito favorevole all'impresa per il 12%. A fine del 2018 il numero delle cause penali pendenti è contenuto (2.638 nel 2018) e in crescita del 10% circa rispetto al 2017 (2.405). Si tratta quasi esclusivamente di cause per danni alla persona, un terzo delle quali risalente a oltre 5 anni fa. Il contenzioso assicurativo è un'importante area di rischio per le imprese. L'Ivass svolge un sistematico monitoraggio con l'obiettivo di sensibilizzare il mercato verso questo fenomeno che può essere causa di disagio per i consumatori/danneggiati e di valorizzare il patrimonio informativo, anche in un'ottica anti-frode. 

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Corridoi intermodali europei, sindacati e industriali: bene le soluzioni che valorizzano Abruzzo costiero e interno

Finalmente è stata detta una parola chiara sul futuro dell’Abruzzo, collocando inequivocabilmente la nostra regione al centro delle reti transnazionali Ten-T. Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Confindustria, CNA e Confesercenti esprimono soddisfazione per l’accordo siglato dalla Regione Abruzzo con l’Autorità Portuale Medio Adriatico, grazie alla sapiente mediazione della Camera di Commercio Chieti Pescara, anch’essa firmataria del documento, per una strategia condivisa volta ad includere l’Abruzzo nei corridoi intermodali europei, la cui revisione è attualmente in discussione a Bruxelles.

La stessa Camera di Commercio Chieti Pescara ha dato pubblicamente merito alle Organizzazioni firmatarie della presente nota stampa congiunta dell’encomiabile lavoro svolto a dimostrazione dell’importanza strategica dell’asse trasversale Est-Ovest, Civitavecchia-Pescara-Ortona come unico corridoio possibile del Paese.

Sindacati e Imprenditori, in particolare, plaudono l’alleanza tra le autorità portuali di Ancona e Civitavecchia che considererebbe centrale la nostra regione non solo nel corridoio Scandinavo- Mediterraneo, con la naturale valorizzazione della fascia costiera, ma anche in quello Tirreno- Adriatico, rilanciato così per connettere l’Europa all’Oriente con un’”autostrada” che, partendo dalla penisola iberica, arriverebbe nei Balcani passando per mare e terra attraverso le zone interne della nostra regione lungo la rotta Civitavecchia-Roma-Pescara-Ortona. Con tutto quel che ne consegue in termini di investimenti infrastrutturali, logistici e finanziari. Attivare il corridoio significherà per l’Abruzzo diventare la piattaforma logistica del centro Italia: il nostro aeroporto e le altre nostre infrastrutture diverrebbero, di fatto, interconnesse strettamente alla rete logistica a servizio dell’area di Roma e del Centro Italia. A Bruxelles la Regione Abruzzo sarà chiamata a ribadire con forza che l’unica opzione possibile per questo corridoio transeuropeo è quella che passa dall’Abruzzo.

Va quindi riconosciuto nel merito la battaglia portata avanti in questi mesi dalle organizzazioni datoriali Confindustria, CNA e Confesercenti unitamente alle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL per l’ottenimento del corridoio Est-Ovest (Civitavecchia – Pescara – Ortona) che avrebbe definitivamente sancito la centralità dell’Abruzzo nello sviluppo delle nuove rotte intermodali internazionali.

Un plauso va anche al Ministro Provenzano che, finalmente, ha fatto chiarezza sulla valenza dei Porti Comprehensive che hanno pieno diritto di riconoscimento della Zona Economica Speciale, così come abbiamo sempre sostenuto.

“Quando la Regione Abruzzo siederà prossimamente al tavolo decisionale a Bruxelles – commentano Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Confindustria, CNA e Confesercenti – potrà contare sul nostro sostegno. Un sostegno, del resto, che viene da lontano: da sempre, infatti, siamo stati sostenitori di questa visione a medio e lungo periodo, capace di sostenere scelte che valorizzerebbero l’intero territorio regionale. Si tratta di decisioni ancora più necessarie in un momento di difficoltà come quello attuale, soprattutto per le zone interne che, quindi, sarebbero risollevate dal moltiplicarsi dei traffici commerciali favoriti dalle nuove reti transnazionali. A questo punto – concludono sindacati e industriali – è indispensabile non perdere più tempo e lavorare perché in Europa si capisca che l’Abruzzo parla con una voce sola: quella di una regione e un tessuto produttivo che non vogliono essere tagliati fuori dal futuro.

Ben comprendiamo che la firma dell’accordo rappresenta un punto di partenza e non di arrivo. Occorre ora che tutte le istituzioni firmatarie diano immediata realizzazione agli impegni sottoscritti. Le Organizzazioni datoriali e Sindacali firmatarie della presente nota stampa vigileranno affinché l’obiettivo incidente della realizzazione dell’unico corridoio Civitavecchia-Pescara-Ortona sia raggiunto oltre che sulla carta anche nei fatti.

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Federmanager e Confindustria unite dal progetto politiche attive: Manager a servizio dello sviluppo delle PMI

Entrano nel vivo le attività del progetto sulle Politiche attive per lo sviluppo del tasso di managerialità in Abruzzo, che vede Federmanager Abruzzo e Molise in sinergia con diverse sedi locali Confindustria. Si tratta di un progetto teso a migliorare la competitività di piccole e medie aziende abruzzesi, attraverso la disponibilità di professionalità di altissimo livello a costo zero per le imprese. Dettagli e tempi del progetto sono stati illustrati stamane nella sede di Federmanager dal Presidente di Federmanager Abruzzo e Molise Florio Corneli, dal Direttore Generale di Confindustria Chieti-Pescara Luigi Di Giosaffatte, dal relatore del progetto Bruno Guardiani e da Francesco De Bartolomeis Direttore di Confindustria L’Aquila.

“L’Abruzzo è pronto a diventare modello di politiche attive in Italia con un progetto che unisce le forze delle categorie degli imprenditori e dei dirigenti e che per la prima volta non chiede risorse alle imprese, ma porta investimenti e competenze – così il presidente di Federmananger Florio Corneli – Con il progetto sperimentiamo per la prima volta in Italia un modello che vogliamo mettere a servizio del territorio e della filiera economica: lo facciamo con l’auspicio che le istituzioni diventino parte attiva della cordata, investendo risorse pubbliche per replicare questo modello sul territorio e ampliarlo a più settori possibile. Il progetto nasce grazie alla piena sinergia tra Federmanager e Confindustria, che attraverso la sigla di 4Manager insieme si occupano di politiche attive per il lavoro e il sostegno alle imprese, finanziando con 100.000 euro le attività e mettendo a disposizione consulenze interne ed esterne alla categoria perché riescano, fra queste c’è quella dello Spin Off dell’Università di Teramo. Abbiamo scelto le piccole e medie imprese, perché sono tante e vivono un momento complesso, segnato dalla crisi e dalla necessità di costruire il proprio sviluppo per restare sul mercato. Ci siamo seduti a un unico tavolo per mettere insieme aziende e competenze. In accordo con Confindustria andiamo nelle aziende, facciamo un’analisi della situazione vediamo cosa manca per potersi generare sviluppo e cerchiamo di traghettarla in una dimensione più alta, dandogli competenze aggiuntive”.

“Lavoriamo per creare un modello replicabile anche a livello nazionale – afferma il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte - finanziato da un organismo paritetico qual è 4Manager per colmare il grande gap di politiche attive che c’è in Italia, su cui abbiamo ancora tanta strada davanti. Formare i manager rispetto alle esigenze di digitalizzazione e sviluppo che hanno oggi le aziende di fronte al mercato globale la riteniamo una cosa importante, lo è ancora di più quando questo processo interessa anche le aziende e va a colmare anche il gap manageriale che non consente la crescita. Il progetto alimenta l’economia perché fa formazione e crea lavoro, sostenendo i manager, gli imprenditori e l’insieme di fornitori e famiglie che stanno dietro le imprese. E’ importante che la Regione indirizzi fondi con dei bandi per adottare questo modello di cui oggi facciamo la prima sperimentazione, in modo da renderlo subito replicabile. Noi lo sosterremo sempre come partnerariato, immaginando sviluppi anche per figure non solo manageriali, ma professionali, perché possa verificarsi la migliore utilizzazione delle competenze”. 

“La piccola e media industria è sempre stata un po’ lontana dall’apporto manageriale – spiega Francesco De BartolomeisDirettore di Confindustria L’Aquila – Con questo progetto vogliamo ingaggiare elementi nuovi che sappiano interpretare il cambiamento che si sta realizzando e aiutino le nostre realtà aziendali a crescere e restare sul mercato. Nel rappresentare le imprese che hanno aderito a questa sfida progettuale, compreso il filone di industria 4.0 che Confindustria sta supportando, mi preme sottolineare che il manager non si sostituisce all’imprenditore, ma lavora per lui, interpreta le necessità della sua azienda attraverso le sue competenze. Il fatto che questo sostegno sia a costo zero per le aziende è una grande novità, ma ciò non toglie che se la sinergia funziona questo legame possa trasformarsi da consulenza a un rapporto di lavoro continuativo. Siamo pronti a scommettere che la provincia dell’Aquila, a cui diverse imprese che hanno aderito appartengono, saprà aprirsi positivamente a questo confronto”.

“Il progetto è in corso, c’è già stato un primo incontro fra imprese e manager lo scorso 21 novembre attraverso un workshop illustrativo delle fasi – così l’ingegner Bruno Guardiani, responsabile di progetto – Si parte da un’esigenza di crescita delle PMI che non è solo dimensionale, ma anche qualitativa e di posizionamento di mercato. Se vi si rinuncia molte delle nostre piccole e medie realtà potrebbero scomparire nei prossimi 5 anni. La crescita viene promossa dal supporto di competenze manageriali calato sulle realtà aziendali e sui problemi che esse vivono. Il percorso complessivo parte dall’adesione delle imprese, a cui ha già lavorato Confindustria nei mesi scorsi, noi abbiamo fatto altrettanto con i nostri manager e in tutto oggi abbiamo una ventina di imprese e di manager fra cui verranno scelte 5 realtà e soggetti attraverso cui il progetto diverrà operativo, con una quota di risorse pari a 20.000 euro. La fase che si apre ora è il sondaggio sia della situazione delle imprese che delle competenze dei manager, tramite un questionario per raccogliere esigenze e problematiche e sull’incrocio dei risultati eseguiremo valutazioni di compatibilità per capire se c’è necessità di un apporto formativo e come calibrare le azioni per colmare rapidamente eventuali gap, in modo che la competenza dei manager coincida con le esigenze delle imprese. Questo percorso lo gestiremo con una piattaforma informatica che attualmente è fornita dalla Reiss Romoli dell’Aquila, solida scuola di formazione, che consentirà di gestire profili professionali ed esigenze aziendali. Tutto questo accadrà in un tempo concentrato, ma lavoriamo perché le attività entrino al più presto in azione sul territorio. La lista individuata di aziende e manager è comunque un cammino positivo per chi ne fa parte che ci auguriamo porti frutto, stabilendo un contatto fra manager e imprese a prescindere dal progetto e rafforzando un modello che al momento è unico in Italia sul fronte delle politiche attive”. 

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Aggiornamento professionale, Fondartigianato presenta le opportunità

In tre anni, dal 2017 al 2019, sono stati finanziati corsi per aggiornamento tecnico-professionale dei dipendenti per oltre 718mila euro, 161 le aziende coinvolte con 673 lavoratori e poco meno di 27mila ore di formazione: sono i numeri del Fondo interprofessionale per la formazione continua cui aderiscono associazioni dell'artigianato e della piccola e media impresa (Casartigiani, Claai, Cna, Confartigianato), oltre a Cgil, Cisl e Uil. Per fare il punto della situazione Fondartigianato Abruzzo ha organizzato il seminario "Abruzzo, la formazione a misura d'impresa. Le attivita' finanziate dal Fondo interprofessionale: risultati raggiunti e nuove opportunita'", oggi alle 16, a Pescara nella sala Tosti dell'Aurum. L'evento sara' coordinato da Graziano Di Costanzo, referente di Fondartigianato Abruzzo. Tra le misure al centro del dibattito il progetto "Just in time" per aziende di nuova adesione a Fondartigianato: previsti contributi tra 2.500 e 27.500 euro per imprese che vanno da meno di 5 dipendenti a oltre 50. In programma relazioni di Lorenza Di Giulio, esperta di politiche formative, e di Franco Spina, referente regionale di Fondartigianato; seguira' l'intervento dell'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Piero Fioretti, con dibattito e conclusioni affidate al presidente nazionale di Fondartigianato, Piero Bezzi. In Abruzzo, nonostante le aziende non abbiano ancora colto pienamente le straordinarie potenzialita' di un sistema che si finanzia attraverso il prelievo dello 0,30% dei contributi versati in busta paga al lavoratore, i numeri della formazione sono significativi.

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