Il problema delle liste di attesa è stato al centro dell’incontro tra Asl di Teramo e i sindacati. Sono stati analizzati i dati relativi agli anni 2020, 2021, 2022, periodo fortemente influenzato dalla pandemia. Nei primi due anni a causa dei cicli pandemici si è verificato un rallentamento nell’erogazione delle prestazioni ambulatoriali che ha portato alla necessità di recuperarne circa 40mila, inevase a causa dei blocchi imposti dalla decretazione d’urgenza.
Tra le diverse misure anche valutate il potenziamento delle dotazioni diagnostiche strumentali, fra cui l’attivazione della Pet. La domanda di prestazioni ambulatoriali è maggiore dell’offerta, e all’interno della Asl si registra l’assenza di grandi strutture private accreditate (l’unica presente in provincia di Teramo esegue solo diagnostica strumentale).
Si è determinata pertanto l’impossibilità a far fronte a circa 24mila prestazione nel 2022.
Alla riunione di oggi hanno partecipato per la parte sindacale le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Anaao, Cimo, oltre alla Rsu.