Nel 2024 in Abruzzo il 17,2% dei giovani tra i 15 e i 29 anni risultava Neet, ovvero non inserito né in percorsi di istruzione o formazione né nel mercato del lavoro. La percentuale, pur in calo rispetto al 2020 quando era al 20,8%, resta superiore alla media nazionale del 15,2% e ben lontana dall’obiettivo fissato dall’Unione europea di scendere sotto il 9% entro il 2030. A fornire i dati è un report di Openpolis.
Nel confronto con altre regioni del Mezzogiorno, l’Abruzzo presenta una quota di Neet più contenuta, superato solo dalla Basilicata (17%). Tuttavia, la riduzione registrata dal 2020 al 2024 (-3,6 punti percentuali) è tra le meno incisive a livello nazionale.
Secondo le statistiche sperimentali Istat, a livello comunale i dati disponibili si fermano al 2020 e riguardano i centri con oltre cinquemila abitanti. In quell’anno i valori più alti si registravano a Luco dei Marsi (27,6%), Celano (26%) e Sulmona (25,4%). Tra i capoluoghi di provincia, Pescara riportava la quota maggiore di giovani inattivi (23,4%), seguita da Chieti (22,1%) e L’Aquila (21,6%), mentre Teramo presentava il dato più basso con il 20,6%.