Nel 2024 in Italia sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri quadrati di territorio, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dal Rapporto Snpa–Ispra “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che segnala un consumo netto di oltre 78 chilometri quadrati, il valore più alto dell’ultimo decennio.
Tra le regioni che hanno registrato la crescita percentuale maggiore spicca l’Abruzzo, con un incremento del +0,59%, subito dopo la Sardegna (+0,83%) e prima di Lazio (+0,56%) e Puglia (+0,52%). Un dato che colloca la regione tra quelle in cui l’impermeabilizzazione del territorio avanza più rapidamente, soprattutto nelle aree costiere, di pianura e agricole prossime ai centri urbani.
A livello nazionale, le regioni con il maggior consumo di suolo restano Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%). Le uniche con valori inferiori ai 50 ettari sono Liguria, Molise e Valle d’Aosta. Il rapporto evidenzia inoltre una riduzione del verde urbano, con oltre 3.750 ettari di aree naturali perse nel 2024, e un incremento del consumo di suolo legato agli impianti fotovoltaici, passati da 420 ettari nel 2023 a oltre 1.700 ettari nel 2024, per l’80% su terreni agricoli.
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