Su richiesta della Procura europea (EPPO) di Roma, la Guardia di Finanza di Pescara ha eseguito perquisizioni e sequestri nell’ambito di un’indagine su una presunta frode da 3,7 milioni di euro ai danni di fondi destinati al sostegno delle piccole e medie imprese, incluse quelle colpite dalla guerra in Ucraina. L’operazione ha interessato le città di Pescara, Chieti e Agrigento.
In esecuzione di un ordine di congelamento emesso dall’EPPO, sono stati sequestrati un immobile, otto orologi di lusso, una collana d’oro e denaro contante. Sono stati inoltre bloccati 50 conti bancari riconducibili agli indagati. L’inchiesta riguarda dieci persone sospettate di far parte di un’organizzazione dedita a ottenere illecitamente fondi pubblici nazionali ed europei e prestiti destinati alle aziende.
Le verifiche sono partite da un controllo fiscale su un’azienda di Pescara, che ha evidenziato l’uso di fatture e bilanci falsi per gonfiare il fatturato e dimostrare la capacità finanziaria necessaria a ottenere finanziamenti UE e nazionali per gli anni 2021 e 2022, compresi quelli del programma Next Generation EU. Le richieste di contributo sarebbero state presentate a SIMEST e utilizzate anche per ottenere prestiti garantiti dal Medio Credito Centrale. Secondo gli investigatori, i proventi sarebbero stati successivamente riciclati.
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