Un uomo di 29 anni dell’Aquila è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna. La pena, frutto di un patteggiamento, sarà scontata agli arresti domiciliari in una struttura religiosa della provincia, lontano dal capoluogo, per evitare contatti con la parte offesa. Nel materiale probatorio sono state inserite le testimonianze di altre persone ed i filmati che l’ex compagna ha realizzato con il proprio cellulare. La notizia è rilanciata dall’edizione Abruzzo del quotidiano Il Messaggero.
Le prove raccolte, tra cui testimonianze e filmati realizzati dalla vittima, hanno documentato un’attività di pedinamento costante e ossessivo. Il Gip ha sottolineato la mancanza di autocontrollo dell’imputato e le conseguenze sulla vita quotidiana della donna, costretta a seguire un percorso psicologico e a modificare le proprie abitudini.