Non avrebbe accettato la fine della loro relazione, durata 7 mesi, e per convincerla a riallacciare i rapporti ha attuato una sistematica attivita’ di persecuzione nei confronti non solo della ragazza ma anche dei suoi genitori e della sorella nonche’ dei suoi compagni di scuola.
Atti persecutori sono consistiti in decine di messaggi, sia sms che vocali, nonche’ videochiamate effettuate quotidianamente, in pedinamenti nei confronti della ragazza e dei suoi familiari, anche nei luoghi di lavoro di questi ultimi. Per questo motivo nei confronti di uno studente di Lanciano di 19 anni il Gip del Tribunale di Chieti, su richiesta del sostituto procuratore della repubblica Marika Ponziani ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla giovane vittima con obbligo di mantenersi ad una distanza di almeno 300 metri, e ha disposto anche il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai familiari della ragazza.
Dopo il blocco delle telefonate attivato della vittima, l’ex fidanzato ha iniziato a fare continue telefonate anonime arrivando a superare le cento telefonate al giorno. L’attivita’ persecutoria e’ stata attuata anche tramite messaggi telefonici inviati di notte ad una insegnante della giovane per convincerla a leggere in aula una poesia d’amore dedicata alla ragazza.