La Guardia di Finanza di Chieti ha denunciato due persone per una presunta frode ai danni dell’erario. L’inchiesta, condotta dai militari del Gruppo di Chieti, coordinati dal tenente colonnello Vito Casarella, è scaturita da un controllo su una società che nel 2020 avrebbe ricevuto finanziamenti dallo Stato previsti dal “Decreto rilancio”, destinati ad aiutare gli imprenditori che, a causa della pandemia, erano in difficoltà economiche.
Gli sviluppi successivi hanno consentito l’individuazione di quattro società, tutte riconducibili a due persone che si sarebbero indebitamente appropriate dei contributi pubblici a fondo perduto per 75mila euro, erogati per l’emergenza Covid.
L’esame dei documenti contabili e delle richieste di credito presentate agli intermediari (non indagati), insieme alla ricostruzione dei flussi finanziari, ha permesso ai finanzieri di ipotizzare che le sovvenzioni statali siano state ottenute producendo documentazione artefatta e che tali somme, diversamente da quanto previsto dal Decreto, abbiano avuto finalità diverse.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Chieti, accogliendo le ipotesi accusatorie formulate dalla Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, del profitto del reato corrispondente all’ammontare dei sussidi accertati dalle Fiamme Gialle.