Truffe a danno di persone anziane commesse su tutto il territorio nazionale da un’organizzazione con base tra Napoli e Caserta sono state sgominate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale di Pescara, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica. L’operazione ha portato all’esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari e alla denuncia di sei persone, tutte residenti tra Napoli e Caserta.
Le indagini sono state avviate nel giugno 2024 a seguito della segnalazione di un anziano residente nel circondario pescarese, vittima della cosiddetta “truffa del falso familiare”. Con il consueto modus operandi, l’uomo era stato contattato tramite WhatsApp da un interlocutore che si spacciava per la figlia e indotto a effettuare una ricarica Mooney da 997 euro, ritenendo autentica la richiesta.
La misura cautelare è stata disposta anche sulla base degli esiti delle perquisizioni effettuate nel novembre scorso, con il supporto dei militari di Napoli e Caserta, durante le quali sono stati sequestrati numerosi telefoni e supporti informatici utilizzati per le truffe. L’analisi dei flussi finanziari e delle comunicazioni telematiche ha consentito di identificare i responsabili e di accertare che il denaro illecitamente incassato veniva reinvestito nell’acquisto di bitcoin.
In particolare, sul conto di un 35enne della provincia di Caserta, destinatario della misura restrittiva, sono emersi numerosi movimenti bancari effettuati in un ristretto arco temporale con causali false, ritenuti indicativi di abitualità e capacità criminale. Le truffe agli anziani restano una priorità operativa dell’Arma dei Carabinieri, che affianca all’attività repressiva iniziative di prevenzione e sensibilizzazione rivolte alle fasce più vulnerabili della popolazione.
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