Riapre l’ufficio postale dopo la clamorosa protesta del sindaco di Pizzoferrato

Ha sortito gli effetti sperati la clamorosa protesta del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli che aveva intrapreso uno sciopero della fame per chiedere a Poste italiane di riaprire l’ufficio in paese, chiuso da tre mesi. Poste italiane appresa la notizia ha subito comunicato che l’ufficio riaprirà la prossima settimana, come ha riferito il sindaco che così ha deciso di sospendere lo sciopero della fame.

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È in sciopero della fame il sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, per protestare contro la chiusura, ormai da tre mesi, dell’ufficio postale del paese. Fagnilli chiede la riapertura immediata dell’ufficio a servizio di 1.100 abitanti.

“Con decisione presa unilateralmente da Poste Italiane il 12 dicembre 2023 – spiega il sindaco – l’ufficio di Pizzoferrato è stato chiuso per lavori di adeguamento al cosiddetto ‘Progetto Polis’. Quella che doveva essere un’innovazione è diventata per la comunità un vero dramma, dagli aspetti tragicomici. La vicenda ha inizio quando in pieno inverno, nel paese a 1251 metri sul livello del mare, viene annunciata la chiusura delle Poste per lavori. L’intervento si rendeva necessario per rendere più efficienti i servizi. In alternativa veniva indicato un paese vicino. Peccato che lo stesso è altimetricamente ancora più elevato. Evidentemente chi aveva deciso in tal senso, confidava nei cambiamenti climatici, ma non considerando gli aspetti civilistici”.

Poiché il cronoprogramma stimava lavori in 30 giorni, ricorda il sindaco, “non è stato installato il container dell’Ufficio mobile, ritenuto necessario solo per interventi superiori ai 30 giorni. A metà febbraio – aggiunge Fagnilli – è stato comunicato un ritardo di altri 30 giorni. Riapertura prevista il 14 marzo nella comunicazione al pubblico, il 15 marzo nella comunicazione al sindaco, ma l’ufficio postale di Pizzoferrato è ancora chiuso. Vogliamo l’immediata riapertura dell’ufficio – dichiara Fagnilli – le scuse ai cittadini e la rimozione dei responsabili di tanto inutile disagio per la comunità”. Se la sua iniziativa non dovesse bastare, annuncia il sindaco, si farà ricorso “a sit in e manifestazioni davanti alle sedi di Poste italiane nonché a esposti volti ad accertare la violazione dell’articolo 340 c.p. per interruzione di pubblico servizio”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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