Vaccini antinfluenzali, studio sull’efficacia sugli anziani nel Pescarese

I vaccini antinfluenzali somministrati nella stagione 2023-2024 hanno ridotto di quasi il 50% il rischio di morte e ricovero sia per influenza che per polmonite tra gli anziani. Ma per chi si è vaccinato anche contro il pneumococco o il Covid-19 l’efficacia arriva a superare l’80%. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. La ricerca – che ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e dell’ASL di Pescara – è la prima al mondo che ha potuto confrontare l’efficacia di tutti i vaccini antinfluenzali e della co-somministrazione di ulteriori vaccinazioni. Gli studiosi hanno seguito per undici mesi, da ottobre 2023 a settembre 2024, l’intera popolazione di anziani della provincia di Pescara. Sono stati raccolti tutti i dati ufficiali, il follow-up ha incluso l’intera stagione, e le analisi sono state controllate per numerosi fattori, tra cui l’età, il sesso e il rischio clinico dei partecipanti. I risultati hanno mostrato che, tra coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale, sia il rischio di morte che quello di ospedalizzazione per polmonite o influenza si è ridotto di circa il 50% rispetto ai non vaccinati. L’efficacia è risultata simile indipendentemente da età e sesso. Ma il rischio è risultato molto più ridotto per chi aveva fatto anche altre vaccinazioni. “Dai dati che abbiamo analizzato, un risultato particolarmente rilevante è emerso per i soggetti che hanno ricevuto anche il vaccino antipneumococcico o quello contro il Covid-19”, conferma Lamberto Manzoli. “L’efficacia della vaccinazione multipla, infatti, è stata elevatissima, addirittura superiore all’80%”.

L’analisi ha anche confrontato l’efficacia dei diversi vaccini stagionali, non rilevando differenze sostanziali tra i vaccini adiuvati, pensati per fornire una maggiore risposta anticorpale e di maggiore durata, e quelli non adiuvati. Inoltre, i vaccini a dose standard hanno mostrato risultati simili alla formulazione più recente, che è composta da una dose di antigene più elevata.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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