I cambiamenti climatici, il ricambio demografico e le nuove tecnologie mutano le caratteristiche tradizionali di un comparto che, se ben strutturato, può avere un impatto per lo sviluppo dei territori abruzzesi, soprattutto nelle aree rurali e montane. Una parte oggi minoritaria delle imprese in regione è protagonista di questo cambiamento, attraverso l’ampliamento e la differenziazione delle attività. A fornire i dati è una eleborazione di Openpolis su dati Istat.
In questo contesto, alcune aziende stanno iniziando a sviluppare un approccio multifunzionale. Significa svolgere attività connesse a quella agricola che vanno dalla valorizzazione turistica (con l’offerta di agriturismi) alla produzione di energia rinnovabile, oltre al ruolo nella manutenzione del territorio e nella pulizia di aree boschive. Quello agricolo è un comparto che negli anni ha ampliato il proprio ruolo, rafforzandosi in questo tipo di attività che può rappresentare anche una chiave di sviluppo territoriale. In Abruzzo, l’incidenza di questo tipo di imprese sul comparto agricolo è inferiore rispetto alla media nazionale e risulta molto differenziata all’interno del territorio regionale.
Gli ultimi dati disponibili, relativi al censimento generale dell’agricoltura del 2020, mostrano che sul territorio nazionale sono presenti 65.125 imprese che riportano almeno un’altra attività connessa direttamente all’agricoltura. Rappresentano una piccola parte di tutte le aziende agricole italiane, pari circa a 1,1 milioni.
Tra le regioni italiane, quella che riporta il numero maggiore è la Toscana, con 7.723 aziende. Seguono Lombardia (6.248), Emilia-Romagna (5.731) e Veneto (5.681). In questo scenario, l’Abruzzo si colloca in una posizione coerente con le dinamiche registrate a livello nazionale. Sono in tutto 1.695 le aziende agricole con attività connesse, pari al 3,8% di quelle rilevate sul territorio della regione. Si tratta di un valore di circa 2 punti inferiore rispetto alla media nazionale.
Le principali attività connesse svolte dalle aziende agricole abruzzesi riguardano il settore agrituristico, riportato da 547 imprese. Seguono la trasformazione di prodotti vegetali (267) e animali (237). La produzione di energia da fonti rinnovabili viene riscontrata in 159 imprese, principalmente prodotta tramite il sole (144). Le province abruzzesi in cui si rilevano più imprese agricole di questo tipo sono Chieti (540) e Teramo (487). Sono di meno invece a L’Aquila (338) e Pescara (330). I comuni in cui si registrano i valori più alti sono Teramo (46), L’Aquila (35), Loreto Aprutino (Pescara, 34) e Penne (Pescara, 32). In termini relativi, il comune con l’incidenza maggiore delle imprese agricole multifunzione è Anversa degli Abruzzi (L’Aquila) con il 50% delle aziende sul totale (7 su 14). Seguono Carapelle Calvisio (L’Aquila, 40% pari a 2 su 5) e Villetta Barrea (L’Aquila, 38,5% pari a 5 su 13).