CIA Abruzzo: Il grano non copre i costi, agricoltori in perdita

“Il grano abruzzese continua a essere venduto sottocosto. A certificarlo è il nuovo monitoraggio ISMEA sui costi di produzione del frumento, pubblicato anche grazie alla forte pressione sindacale di Cia–Agricoltori Italiani”. Lo sottolinea la Cia Abruzzo in una nota. “Gli agricoltori abruzzesi oggi raccolgono grano in perdita. Una condizione che, se non si interviene, rischia di spingere molti a lasciare i campi incolti, con gravi ripercussioni non solo economiche ma anche ambientali e sociali per i territori rurali”, spiega il Presidente CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. I dati parlano chiaro, secondo la Cia Abruzzo: nel 2025 produrre una tonnellata di grano duro costa in media 303 euro nel Centro Italia e 318 euro nel Sud, mentre i prezzi di mercato si fermano a circa 295–296 euro. Significa che gli agricoltori perdono dal 2 al 7% per ogni tonnellata prodotta. Va un po’ meglio per il frumento tenero, che ha un costo medio di 232 euro/tonnellata e viene venduto intorno ai 236 euro, con un margine minimo del +2% che, senza gli aiuti PAC, sarebbe comunque insufficiente. In Abruzzo la situazione è ancora più delicata. “La nostra regione conta circa 37.200 ettari coltivati a grano duro e oltre 5.800 aziende, quasi tutte di piccola dimensione. Questo significa costi più alti rispetto alle grandi aziende cerealicole del Nord e rese spesso inferiori ai 37 quintali per ettaro stimati da ISMEA, specialmente nelle aree interne appenniniche” conclude la CIA Abruzzo.

immagine di repertorio

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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