Nel confronto con maggio 2019, il mese scorso a pagare il prezzo piu’ alto e’ stata la ristorazione (-48%), seguita da abbigliamento-accessori (-22%), mentre ha registrato un trend quasi in linea col 2019 il settore non legato alla somministrazione di cibo e bevande, che ha chiuso a (-6%). Tra i canali di vendita, il settore viaggi si conferma il peggiore in flessione del 64%. I centri commerciali faticano a risalire la china e chiudono il mese con un calo del 33%, gli outlet del 13%, le high street a -26%, e le altre localita’ a -19%. Le aree geografiche mostrano andamenti abbastanza simili nel mese di maggio 2021 vs maggio 2019. La migliore e’ l’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) col -17%, in netto recupero rispetto al mese precedente (-66%). L’area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) registra il trend peggiore -32%, seguita dall’area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) -29% e dal Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) -28%.Maggio e’ stato ancora un mese di sofferenza per i consumi. Le vendite hanno registrato una flessione pari al 27% rispetto allo stesso mese del 2019, ultimo anno prima della pandemia da Covid-19. Un risultato comunque migliore rispetto ad aprile 2021 che aveva chiuso a -63% vs aprile 2019. Lo rivela l’osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato. Da inizio anno, precisa l’osservatorio, il bilancio e’ ancora fortemente negativo con una flessione pari a -49%. Si riduce la flessione dell’indicatore dei consumi del totale mercato dell’anno mobile 2021 vs 2020 con una contrazione pari a -24%.
In buona sostanza, spiega Ey, l’analisi del mese di maggio su maggio 2019 rivela una situazione ancora molto volatile, dipendente dagli up & down dei mercati e dall’incertezza che ancora permane sul mondo dei consumi. “E’ importante evidenziare che nel mese di maggio vi e’ stato un passo avanti, rispetto a inizio anno, che potremmo interpretare come un segnale positivo di ripartenza del Paese e speranza nel futuro”, dichiara Paolo Lobetti Bodoni, med business consulting leader di EY. “E’ interessante notare come gli outlet, ad esempio, abbiano registrato la performance migliore (-13%) e che siano diventati dei punti vendita preferiti rispetto ai centri commerciali (-33%). Osservando invece i trend delle principali citta’, tutte con trend al di sotto della media italiana tranne Palermo, si intuisce che i consumi si sono ancora spostati verso i centri urbani piu’ piccoli. Il dato sulla ristorazione (-48%) indica un settore ancora in sofferenza, ma ci auguriamo, come accadde lo scorso anno, un recupero nei mesi piu’ caldi”, conclude.