“La riapertura delle attivita’ produttive e industriali dell’Aquila e della provincia, nella cosiddetta Fase 2, presuppone interventi immediati di detassazione di tutte le imposte locali e di sostegno concreto alle imprese del territorio che, da sole, non hanno la forza economica e organizzativa per ripartire. Si rischia il tracollo e la perdita di migliaia di posti di lavoro”. E’ la richiesta avanzata dal delegato regionale alla ricostruzione di Confindustria Abruzzo, Ezio Rainaldi, nel corso della prima delle due videoconferenze che si sono svolte nei giorni scorsi, alla presenza del vicesindaco dell’Aquila, Raffaele Daniele, e dei rappresentanti di alcune associazioni di categoria. “Abbiamo messo sul tavolo una serie di proposte concrete – spiega Rainaldi – visto che oltre il 70 per cento delle aziende della nostra provincia e della citta’ dell’Aquila sono ferme. Siamo in un territorio gia’ duramente colpito dal sisma che, avendo gia’ subìto le conseguenze economiche di una calamita’ naturale come il terremoto del 2009 e quello del centro Italia, non e’ in grado di ricominciare, di nuovo, con il solo supporto della sospensione momentanea delle tasse o con prestiti bancari da restituire”.
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