Consulenti del lavoro, a giugno 631mila profili difficilmente reperibili

A giugno 2023, su 1 milione 373 mila assunzioni previste dalle aziende nel periodo giugno-agosto, 631 mila risultavano difficilmente reperibili. La quota di ‘irreperibilità’ ha toccato nel 2023 la soglia record di 46 assunzioni su 100. Nello stesso periodo del 2023 era di 39 mentre nel 2019 si attestava a 25,6. Se le cause sono note – lo storico deficit dell’offerta formativa rispetto al fabbisogno, il calo demografico, il crollo dell’occupazione straniera (-2,6% nell’ultimo anno), l’indisponibilità dell’offerta ad accettare condizioni non in linea con le aspettative – preoccupa l’incognita che tale variabile pone sulla crescita futura dell’occupazione. Emerge dall’indagine ‘Italiani e lavoro nell’anno della ripartenza’ della Fondazione studi consulenti del lavoro, che ha elaborato ad hoc gli ultimi dati Istat relativi al 1° trimestre 2023, presentata a Bologna, in occasione del Festival del lavoro 2023, la manifestazione organizzata dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione studi. Secondo i consulenti del lavoro che seguono le imprese anche nel supporto alle attività di recruitment, oltre a prolungare i tempi di ricerca dei candidati (indica al primo posto tale aspetto il 90,1% dei partecipanti ad una indagine ad hoc realizzata nel mese di maggio), le difficoltà di reperimento stanno ritardando investimenti e progetti di crescita delle aziende (74,7%) e producendo perdite di fatturato dovute all’impossibilità di acquisire commesse o far fronte ad ordini, causa carenza di personale (71,7%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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