L’effetto scatenato dell’aumento dei tassi si abbatte sui prestiti bancari: nell’ultimo anno si è registrata una stretta creditizia da 55 miliardi di euro, con una riduzione che supera il 4%. Le banche hanno tagliato tutti i tipi di finanziamenti alle imprese, con una riduzione di 47 miliardi (meno 7%). Per quanto riguarda le famiglie, il saldo è negativo per 8 miliardi, considerando che i mutui sono sostanzialmente fermi, il credito al consumo è cresciuto di quasi 6 miliardi, mentre i prestiti personali sono crollati di oltre 13 miliardi. È quanto emerge dal rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo cui la clientela bancaria fatica a onorare le scadenza con le rate dei prestiti tant’è che le sofferenze nette sono cresciute in un anno di quasi il 10%, passando da 16 miliardi a quasi 18 miliardi.
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