Nel primo trimestre 2022, si stima una forte crescita congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali: +9,3 per cento per il Sud e Isole, +9,1 per cento per il Centro, +9,0 per cento per il Nord-ovest e +8,1 per cento per il Nord-est. E’ quanto sottolinea Istat. Nello stesso periodo, su base annua, l’export mostra una crescita molto sostenuta (+22,9 per cento) e diffusa a livello territoriale: l’aumento delle esportazioni e’ molto marcato per le Isole (+58,4 per cento), intorno alla media nazionale per il Nord-est (+24,2 per cento) e il Nord-ovest (+23,1 per cento), piu’ contenuto per il Centro (+17,0 per cento) e il Sud (+14,3 per cento). Nei primi tre mesi del 2022, tutte le regioni italiane, a eccezione di Molise (-23,5 per cento) e Basilicata (-13,5 per cento), registrano incrementi dell’export: i piu’ marcati per Sicilia (+71,9 per cento), Calabria (+56,6 per cento) e Friuli-Venezia Giulia (+51,3 per cento), il piu’ contenuto per l’Abruzzo (+0,4 per cento). La performance positiva della Lombardia (+23,6 per cento) contribuisce da sola per 6,2 punti percentuali alla crescita su base annua dell’export nazionale. Nel primo trimestre 2022, l’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia e Veneto spiega per 2,2 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di un punto percentuale deriva dalle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia. All’opposto, la contrazione dell’export di autoveicoli da Abruzzo, Basilicata e Molise e di metalli di base e prodotti in metallo da Lazio e Sardegna fornisce un contributo negativo di 0,6 punti alla variazione delle esportazioni.
Su base annua, i contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+30,3 per cento), Stati Uniti (+38,5 per cento), Francia (+19,3 per cento) e Spagna (+28,2 per cento) e di Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia verso gli Stati Uniti (rispettivamente +79,5 per cento e +301,8 per cento, quest’ultimo condizionato dalle vendite di mezzi di navigazione marittima). Per contro, apporti negativi provengono dal calo delle export del Lazio verso Stati Uniti (-40,7 per cento), Germania (-9,9 per cento) e paesi Opec (-26,6 per cento), del Veneto verso la Svizzera (-20,2 per cento) e dell’Abruzzo verso la Germania (-20,7 per cento). L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi piu’ elevati si rilevano per Milano, Parma, Brescia, Siracusa, Torino, Vicenza, Modena, Bergamo, Gorizia e Varese. Si segnalano dinamiche negative per Massa-Carrara, Chieti, Potenza, Campobasso, Piacenza e Palermo.
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