Il credito bancario al settore privato calerà complessivamente dell’1,8% in Italia nel 2023. I prestiti ipotecari dovrebbero diminuire dello 0,3% nello stesso periodo, segnando il primo calo dal 2014, in gran parte a causa della riduzione dei redditi reali delle famiglie e dell’inasprimento della politica monetaria da parte della Banca centrale europea. Il credito al consumo dovrebbe diminuire dell’1,5% e il credito alle imprese dovrebbe contrarsi del 2,8%. Come per le altre principali economie della zona euro, nel 2024 è previsto un ritorno alla crescita in tutte le forme di prestito, con un incremento totale dell’1,3% (1,4% crescita dei mutui, 2,2% quella del credito al consumo e 1,1% quella dei prestiti alle imprese). I prestiti bancari netti dovrebbero aumentare di un ulteriore 1,9% nel 2025. É quanto emerge dall’EY European Bank Lending Economic Forecast 2022, analisi della congiuntura creditizia italiana, finalizzata ad approfondire l’evoluzione dei prestiti al settore privato e a prevederne gli andamenti. Stefano Battista, Italy Financial Services Market Leader di EY, commenta: “Il 2023 sembra essere l’anno più impegnativo dalla fine della crisi finanziaria e della successiva crisi dell’eurozona. Al momento si prevede che questo periodo di difficoltà sarà di breve durata, con una ripresa prevista nel 2024 e nel 2025. Ciò rende ancora più importante che banche e istituzioni facciano sistema per affrontare un primo semestre 2023 sicuramente complesso”
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