Imprese, il 21 per cento delle aziende riporta in Italia le forniture

I dati raccolti nella survey del Centro Studi Confindustria e Re4It (Reshoring for Italy) sulle strategie di offshoring e reshoring delle imprese manifatturiere nel 2021 confermano un uso limitato delle scelte di backshoring di produzione (totale o parziale). Le principali motivazioni che hanno spinto le imprese a riportare a casa le attivita’ produttive attengono all’aumento dei costi (connessi anche alla crescita dei paesi di offshoring) e dei tempi nella gestione della catena globale di produzione. E’ quanto emerge da uno studio del Centro Studi Confindustria sulle strategie di offshoring e reshoring delle imprese manifatturiere italiane. Il rapporto ricorda, inoltre, che i risultati della survey Csc&Re4It e di quella recente del Centro Studi TagliacarneUnioncamere (aprile 2023) evidenziano la presenza del backshoring di fornitura tra le imprese manifatturiere italiane. Circa il 75 per cento del totale dei rispondenti all’indagine Csc&Re4It ha acquistato forniture totalmente o parzialmente da imprese estere e il 21 per cento di queste ha effettuato, tra il 2016 e il 2020, un backshoring totale o parziale di fornitura. La quota di imprese intervistate dal Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere che dichiarano un aumento dei fornitori italiani oscilla tra il 15 per cento (se si tratta di locali, cioe’ presenti nella stessa regione) e il 20 per cento (al di fuori della regione).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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