Inps, quasi un lavoratore su tre guadagna meno di mille euro al mese

Lavoro povero, redditi bassi, precarieta’ e tante pensioni sotto i 12 mila euro l’anno. Dal rapporto annuale elaborato dall’Inps, secondo quanto affermato dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, emerge come una delle priorita’ per il sistema Paese sia quella di “affrontare immediatamente” il tema della precarieta’ e dei bassi salari” che rappresentano, per il presidente, “una questione prioritaria e di dignità”.

La percentuale di lavoratori sotto la soglia di nove euro lordi l’ora e’ del 28 per cento, ovvero oltre 4,3 milioni di persone, e quasi un lavoratore su tre guadagna meno di mille euro al mese, considerando anche i part-time. Questo vuol dire anche che quasi quattro milioni di lavoratori percepiscono in reddito inferiore alla soglia del Reddito di cittadinanza. Nel dettaglio, il 23 per cento dei lavoratori guadagna meno di 780 euro al mese mentre il 10 per cento dei dipendenti a tempo pieno guadagna meno di 1.495 euro, il 50 per cento meno di 2.058 euro e solo il 10 per cento ha livelli pari a 3,399 euro lordi. Altra questione e’ quella della disparita’ di trattamenti salariali, visto che retribuzione media delle donne risulta pari 20.415 euro, circa il 25 per cento in meno alla corrispondente media maschile.

Dati che, come ricordato dal presidente Tridico, mostrano come il fenomeno della poverta’ lavorativa sia piu’ marcato in Italia che negli altri Stati europei: l’11,8 per cento dei lavoratori e’ povero, contro una media europea che si attesta al 9,2 per cento, secondo dati Eurostat. A condizionare questi dati c’e’ anche l’instabilita’ lavorativa ed un’eccessiva flessibilita’ che diventa spesso precarieta’ o insufficienza di ore lavorate per mese. La situazione non migliora se si parla di pensioni: il 40 per cento dei pensionati ha percepito meno di 12 mila euro l’anno. Nel complesso, ha ricordato Tridico, i pensionati sono circa 16 milioni di persone, e l’importo lordo delle pensioni erogate nel 2021 e’ stato di 312 miliardi di euro. Guardando al futuro, la preoccupazione del presidente Tridico e’ chi e’ povero lavorativamente oggi sara’ un povero pensionisticamente domani. Ad influenzare i dati del rapporto, va detto, sono state anche le difficolta’ per milioni di italiani a causa della crisi pandemica. Infatti, nel biennio 2020-21 l’Inps ha garantito l’erogazione di prestazioni Covid aggiuntive a 15,7 milioni di individui per una spesa complessiva di circa 60 miliardi di euro, insieme a prestazioni ‘ordinarie’ per 42 milioni di utenti. Di certo, ha sottolineato il presidente Tridico, le misure di sostegno varate nel tempo dal governo “hanno funzionato, evitando che l’impatto sulla riduzione dei redditi a causa della crisi pandemica fosse del 55 per cento maggiore”. Quanto al reddito di cittadinanza, ha chiarito in conclusione il presidente, in 36 mesi ha raggiunto 2,2 milioni di nuclei familiari, circa 4,8 milioni di persone, per un’erogazione totale di quasi 23 miliardi di euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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