Coldiretti, la spesa alimentare in calo del 2,8 per cento rispetto al 2021

ll caro prezzi taglia la spesa alimentare degli italiani che risulta in calo in quantita’ del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che su base annua fanno registrare una diminuzione delle quantita’ di beni alimentari acquistate per il quinto mese consecutivo. Tra i rincari più pesanti ci sono gli oli di semi, al secondo posto c’e’ il burro con un +27,7 per cento e al terzo la farina, con i prezzi in salita del 20,5 per cento trainati dagli aumenti del grano che interessano anche la pasta, in salita del 18,3 per cento. Quinta piazza per la margarina (+16,8 per cento) e sesta per la carne di pollo (+15,1 per cento), mentre alla settima c’e’ il riso, con diecimila ettari seminati in meno quest’anno per la siccita’ che sta tagliando anche i raccolti. Rincari a doppia cifra – continua Coldiretti – pure per le uova (+13,6 per cento).

Il risultato positivo in valore e’ dovuto esclusivamente all’aumento dei prezzi che per i beni alimentari sono aumentati in media dell’8,8 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat a giugno. Dal +68,6 per cento dell’olio di semi al +13,4 per cento dei gelati, i rincari dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina contagiano i prezzi nel carrello della spesa.

L’impatto dell’inflazione e’ evidente dal fatto che in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,8% nelle vendite in valore, il piu’ elevato nel dettaglio tradizionale. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficolta’ in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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