La presenza della mucillagine che in queste settimane sta interessando tutto il Mare Adriatico dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia, rischia di mettere in ginocchio la piccola pesca e le vongolare del litorale teatino. Il grido d’allarme arriva dal Flag Costa dei Trabocchi e da Fedagripesca che stanno raccogliendo le diverse segnalazioni da parte degli operatori del settore e che vogliono farsi portavoce di richieste a livello nazionale e regionale in grado di andare incontro alla categoria.
«Il problema è molto serio e sta penalizzando soprattutto gli operatori della piccola pesca, che rappresentano l’80 per cento della flotta abruzzese, e le vongolare perché, non potendo lavorare, sono senza reddito», commenta il presidente del Flag, Franco Ricci. «Il punto non è solo quanto durerà la presenza della mucillagine, ma soprattutto i danni che farà. Il rischio, infatti, è che una volta che si tornerà alla normalità la mucillagine possa aver sterminato il prodotto».
Per questa ragione il Flag Costa dei Trabocchi è in costante contatto anche con le associazioni di categoria, tra cui Fedagripesca che, insieme a Legacoop agroalimentare e Agci Agrital ha già avanzato delle richieste alle istituzioni. «Sulla scia di quanto già chiesto a livello nazionale», spiega la responsabile regionale per l’Abruzzo di Fedagripesca, Paola D’Angelo, «ribadiamo la necessità di un intervento concreto da parte delle istituzioni, nazionali ma anche regionali». Fedagripesca, infatti, ha chiesto alle Regioni interessate, tra cui appunto l’Abruzzo, la possibilità di attivare misure di tutela sociale per i lavoratori di tutti i mestieri di pesca colpiti così come, per il sistema dello strascico, di esaminare l’opportunità di anticipare, in alcuni compartimenti, la misura di fermo o altre soluzioni utili ad arginare gli effetti della mucillagine.
A dirsi particolarmente preoccupati sono tutti gli operatori della costa teatina di competenza del Flag, da Francavilla a San Salvo.