Pesante l’impatto della pandemia sui consumi, l’area peggiore è quella del Centro

Nonostante un recupero di 22,6 punti percentuali su gennaio, è ancora pesante l’impatto della crisi pandemica sui consumi nei settori più toccati dai lockdown: l’Osservatorio permanente sull’andamento per i settori ristorazione, abbigliamento e non food, elaborato da Confimprese-EY, il mese scorso ha registrato infatti ancora un forte calo su base annua con -35,8% che nella ristorazione tocca il -50,3%, mentre l’abbigliamento chiude a -36,5% e il non food riduce le perdite col -6,2%: è crollo per il settore viaggi a -59,9% con uno scenario che – si legge in un commento – “sta imponendo agli operatori del settore un ripensamento dei format e una rimodulazione dell’esperienza d’acquisto per il futuro”. Per i dodici mesi marzo 2020-febbraio 2021 il totale mercato chiude a -46,3%. L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato evidenzia “una situazione di grande instabilità, che potrebbe mutare nelle prossime settimane non solo a causa delle nuove misure di emergenza sanitaria pronte a essere varate in vista della Pasqua, ma anche del peggioramento generale della curva pandemica”. I centri commerciali mostrano un calo pari a -43,2 mentre gli outlet perdono il 36,5%. Risultati meno sconfortanti per le altre località con -27,8%. In recupero le high street che chiudono a -27,6%, un risultato quest’ultimo in gran parte dovuto alla chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e al conseguente affollamento dei centri città e delle vie dello shopping.

Le aree geografiche mostrano andamenti abbastanza simili, anche se la peggiore è l’area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) con -40,5%, seguita dall’area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) -38,3% e dall’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata) -36,1%. A sorpresa l’area Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta), segnata dal peso della regione più colpita dall’anno di pandemia, chiude il mese a -31,6%. Nell’analisi per città la peggiore è Genova -53,8%, la migliore Torino -31,3%. Tra le due estremità della classifica troviamo Firenze -51,3%, Bologna -44,6%, Napoli -39,7% Roma -39,1%, Milano -37,8%, Venezia -37,4% e Palermo -36%. Nei trend per regioni la peggiore è l’Umbria -74,3%, seguita da Trentino-Alto Adige -56,4%, mentre la Lombardia è terzultima e scende per la prima volta dall’inizio della pandemia a -29,7%.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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