“In un’ora di duro confronto i responsabili del Gruppo Riello hanno confermato la dismissione dello stabilimento di Cepagatti entro la fine dell’anno. La procedura di licenziamento collettivo per 90 lavoratori dovrebbe partire a breve e nei successivi 75 giorni sara’ realta’ la cessazione della produzione. E’ una decisione sconcertante che avra’ pesanti risvolti nazionali”, hanno subito commentato gli Assessori Regionali Pietro Quaresimale e Daniele D’Amario he hanno presidiato il tavolo della vertenza. Sulla stessa frequenza i rappresentanti sindacali e le Rsu dei lavoratori che hanno accusato l’azienda di portare avanti un disegno che penalizza Cepagatti e l’Abruzzo. All’esterno della sede della Regione un folto gruppo di lavoratori della Riello ha seguito a distanza l’evolversi dell’incontro. “Abbiamo in tutti i modi cercato di far capire all’azienda la gravita’ della decisione – ha aggiunto Quaresimale – illustrando tutta una serie di misure e di iniziative che la Regione ha possibilita’ di mettere in campo per favorire la transizione ecologica dello stabilimento di Cepagatti la cui riconversione starebbe alla base della decisione. Ma si e’ subito intuito che la trasformazione in senso ecologico dello stabilimento e’ solo una scusa e che, diversamente, il Gruppo ha solo la volonta’ di delocalizzare per precise strategia aziendali. A questo punto attiveremo presso il Mise la costituzione di un tavolo nazionale chiedendo la partecipazione diretta del Ministro Giorgetti”.
In apertura della riunione i rappresentanti del Gruppo Riello hanno elencato le motivazioni che sono alla base della decisione di chiudere la produzione di Cepagatti: efficientamento della gamma prodotto, lo sviluppo di prodotti con combustibile alternativo e l’immissione di tecnologie diverse e avanzate. Di fronte a queste necessita’ di riconversione dello stabilimento, la Regione ha subito proposto un tavolo tecnico per capire dove intervenire, mettendo a disposizione del Gruppo risorse economiche e misure tecniche di natura industriale e incentivi di riconversione professionale per far fronte alla transizione ecologica.