Studio Uil Abruzzo: cassa integrazione +79,4% nei primi nove mesi del 2025

Lo studio della Uil, elaborato su dati Inps relativi al periodo gennaio–settembre 2025, evidenzia un forte aumento delle ore di ammortizzatori sociali in Abruzzo, con un incremento del +79,4% rispetto allo stesso periodo del 2024 e oltre 15 milioni di ore autorizzate. La regione si colloca al quarto posto in Italia, dopo Basilicata, Molise e Sardegna, per crescita delle casse integrazioni straordinarie, aumentate del +265%.

Secondo la Uil Abruzzo, in una nota diffusa dal segretario generale Michele Lombardo e da Valerio Camplone dell’Area Attività produttive, il dato riflette la gravità delle crisi aziendali che attraversano il territorio. “Dietro ogni ora di cassa integrazione ci sono lavoratori e famiglie che vivono l’incertezza del futuro. Servono politiche industriali e occupazionali efficaci, non solo ammortizzatori sociali”, hanno dichiarato. Il sindacato sollecita l’attivazione di tavoli regionali permanenti di crisi e interventi mirati alla reindustrializzazione e al rilancio dell’occupazione, anche attraverso i fondi europei Fesr, Fse e Fsc.

A livello provinciale, Chieti risulta la più colpita, con oltre 10 milioni di ore di cassa integrazione e un incremento del +104%, rientrando tra le prime quindici province italiane per ore autorizzate. Pescara registra l’aumento più marcato (+169%), mentre L’Aquila (+33%) e Teramo (+40%) segnalano anch’esse difficoltà diffuse.

La Uil evidenzia inoltre come la crescita della cassa integrazione interessi in particolare i settori dell’automotive, dell’elettronica e dei semiconduttori. In provincia di Chieti, l’impatto è concentrato nell’area della Val di Sangro, dove le difficoltà dello stabilimento Stellantis di Atessa e del relativo indotto industriale risentono della fase di transizione verso la mobilità elettrica e delle incertezze del mercato globale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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