Più pragmatismo, meno ideologia e una governance capace di coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni: è la sintesi emersa dalla quarta edizione di RESAC – Renewable & Energy Saving Adriatic Convention, svoltasi all’Aurum di Pescara. L’evento, promosso dalla Sezione Energia di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico con Confindustria Energia e il CERVAS dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha rappresentato un momento di confronto sulle opportunità e le sfide della transizione energetica per i territori.
Nel corso dei lavori, il presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Lorenzo Dattoli, ha sottolineato la necessità di una visione condivisa e concreta: “Guardare all’energia solo come risorsa produttiva non basta più. Serve una governance efficiente, tempi autorizzativi compatibili con la competitività e una collaborazione tra pubblico e privato”.
Durante la convention sono stati presentati due studi: quello del CERVAS, dedicato alla sostenibilità delle infrastrutture energetiche e al progetto small scale LNG di LNEnergy a Bomba, che evidenzia le ricadute economiche e occupazionali di filiere sostenibili, e quello del Censis–Confindustria Energia, dal titolo “Per una transizione realistica?”, che analizza percezioni e barriere sociali e normative alla transizione.
Secondo lo studio, il 58% degli italiani riconosce la necessità di cambiamenti strutturali nei modelli produttivi, ma persistono resistenze culturali e tempi autorizzativi eccessivi: una Valutazione di Impatto Ambientale dura in media 1.000 giorni, un Provvedimento Autorizzatorio Unico oltre 1.200. Da qui la richiesta di una legge quadro sull’energia, basata su neutralità tecnologica e sociale, per semplificare le procedure e favorire gli investimenti.
Alla tavola rotonda hanno preso parte, tra gli altri, Nicola Campitelli, consigliere regionale delegato all’energia, Fabrizio Spada (Parlamento Europeo), Fabrizio Penna (Ministero dell’Ambiente) e Carmine Puglielli (Intesa Sanpaolo), in un confronto che ha ribadito l’esigenza di una transizione energetica equa, inclusiva e fondata sul dialogo con i territori.