Vertenza Riello, la Fiom chiede il ritiro della procedura di licenziamento

Ritirare la procedura di licenziamento per 71 lavoratori di Riello (gruppo Carrier Global Corporation) e convocare urgentemente il tavolo presso il ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del ministro Giancarlo Giorgetti. E’ quanto chiede la Fiom, ricordando che si tratta di “un ennesimo atto scellerato da parte di un’azienda non in crisi che decide di chiudere, licenziare e delocalizzare all’insegna esclusiva del profitto”. Il primo settembre Riello ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alle sue rappresentanze in azienda la volonta’ di chiudere il sito di Villanova di Cepagatti (Pescara) e l’avvio immediato della procedura di licenziamento collettivo di 71 lavoratrici e lavoratori nonche’ il trasferimento di 19 addetti alla Ricerca e sviluppo nella sede di Lecco e Legnago. “La notizia – dichiarano in una nota congiunta Mirco Rota, Fiom nazionale, Alessandra Tersigni, segretaria generale Fiom Pescara ed Emanuela Mascalzoni, segretaria generale Fiom Verona – e’ stata un fulmine a ciel sereno. Nell’anno dell’ecobonus caldaie ha lasciato tutti sbigottiti, anche per la mancanza totale dei segnali tipici di un’azienda in crisi. Fino al mese di luglio la societa’ ha avuto una produzione corposa e in costante aumento, il settore di ricerca e sviluppo ha incessantemente contribuito all’introduzione di nuove tecnologie e gli operai hanno lavorato fino a coprire tre turni”.

Al tavolo regionale del 15 settembre scorso, gli assessori al Lavoro e alle Attivita’ produttivedella regione Abruzzo hanno piu’ volte sottolineato l’inaccettabilita’ della decisione di chiudere lo stabilimento, mettendo sul tavolo incentivi per il mantenimento dei livelli occupazionali oltre ai finanziamenti previsti nella programmazione 2020/2027 dalla Regione Abruzzo per le imprese che non delocalizzano e investono sul territorio. Ma nonostante questo la Riello ha ribadito la sua decisione di licenziare. La Regione Abruzzo ha ricordato all’azienda che avendo ricevuto nel 2017 finanziamenti dallo stesso ente dovra’ restituirli con tanto di penale e di interessi. L’azienda di conseguenza non potra’ partecipare a nessun bando ne’ ricevere finanziamenti pubblici per i prossimi 5 anni su tutto il territorio nazionale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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