La guerra e i crimini di guerra

di Achille Lucio Gaspari*

In questi giorni si fa un gran parlare dei crimini di guerra; l’argomento però non è nuovo. Se volessimo dare un giudizio radicale e definitivo dovremmo dire che la guerra è di per se stessa un crimine. L’insegnamento evangelico ci dice che chi riceve uno schiaffo deve porgere l’altra guancia; in altri termini che la pace è un bene supremo che non ammette neanche la violenza difensiva. Concetto non valido nel mondo classico ove un verso di Tirteo era tradotto con” dulce et decorum est pro patria mori” Ma anche la dottrina cristiana è evoluta e ha ritenuto anche la libertà un bene supremo da tutelare come nel verso dantesco riferito a Catone l’uticense “libertà va cercando ch’è si cara come sa chi per lei vita rifiuta” Che poi la violenza venga esercitata contro se stesso o contro l’oppressore fa poca differenza.

I Diritto Internazionale riconosce il diritto di difendersi mentre considera l’aggressione un crimine di guerra. Distinguere le due cose non è sempre così semplice e dipende anche dal punto di osservazione come ci insegna Einstein con le sue leggi sulla relatività generale. Per fare un esempio immaginiamo di essere su un treno in movimento e di far cadere una pallina che abbiamo in mano; la vedremo descrivere una traiettoria retta mentre chi fosse ai lati dei binari la vedrebbe descrivere una traiettoria curva. Il punto di osservazione modifica il significato che diamo alle cose.

Se chi attacca per primo lo fa, o dice di farlo, per prevenire un attacco la sua azione di guerra è legittima o illegittima? Nella guerra dei sei giorni che Israele combatté contro Egitto, Siria e Giordania distruggendo al suolo l’aviazione nemica l’attacco venne dichiarato come preventivo. Gli israeliani portarono delle prove credibili anche perché risulta difficile immaginare che un piccolo stato voglia prendersi il rischio di aggredire 3 medie potenze. Ma anche Putin nel chiamare la sua guerra “operazione militare speciale” ha detto che si trattava di una azione preventiva per prevenire un attacco dell’Ucraina, cosa poco credibile visti i rapporti di forza, e addirittura della Nato, senza però produrre prove inconfutabili. Questa relatività del punto di osservazione spiega come mai per alcuni politologi e giornalisti le decisioni di Putin sono corrette e quelle di Netanyahu sono discutibili.

La guerra difensiva.

Ammesso che la guerra difensiva sia legittima e che si possa dimostrare la sua natura di guerra difensiva, anche chi si difende deve rispettare alcune regole che riguardano il trattamento dei civili, quello dei prigionieri e l’utilizzo di alcune tipologie di armi.

Alcune regole esistevano già nell’età classica. Il non combattente che si rifugia presso l’altare di un dio merita protezione. Come Virgilio ci narra nella Eneide non la ottenne Priamo che Pirro figlio di Achille uccise sui gradini del tempio di Zeus e per questo atto si meritò esecrazione. Ma già prima, siamo nel 430 A.C. nella tragedia Gli Eraclidi Euripide ci narra come gli orfani di Ercole perseguitati da Euristeo trovino protezione presso i cittadini di Atene.

Dunque i civili vanno sempre rispettati anche quando sono utilizzati come scudi umani e chi commette atti contro i civili sino al genocidio è un criminale di guerra. Bene fece dunque il tribunale di Norimberga istituito dopo la fine della seconda guerra mondiale a punire i capi tedeschi anche con la pena di morte. Se però valutiamo le cose da un punto di vista della scienza giuridica quel tribunale costituito dai vincitori è dubbio che potesse avere giurisdizione e molti dei reati contestati furono commessi prima che fossero definiti come reati violando il principio di non retroattività della legge penale. Non stiamo qui a dire cosa avrebbero fatto Tedeschi e Giapponesi se avessero vinto la guerra; non sappiamo se avrebbero istituito un tribunale. Noi però sappiamo che ci furono bombardamenti deliberati su Amburgo e su Dresda che fecero centinaia di migliaia di morti, e che l’arma atomica venne utilizzata non contro obiettivi militari ma contro due città. Anche nel recente film sulla vita di Oppenaimer , il padre della bomba atomica si sostiene la liceità di questi atti. Avrebbero affrettato la fine della guerra risparmiando molte vite e in definitiva i bombardamenti delle citta naziste e fasciste erano giustificati dal fatto che a compiere questi atti (o misfatti?) erano nazioni democratiche che volevano esportare la democrazia presso le nazioni nemiche.

I trattati mettono al bando l’uso di gas tossici e di batteri e virus per scopi militari. Nel 2021 anche la produzione, la detenzione, l’uso e la minaccia di usare armi nucleari sono proibite. Le maggiori potenze detentrici di un numero enorme di ordigni nucleari non hanno aderito al trattato. Dunque la meccanica quantistica che dice che un elettrone può avere contemporaneamente spin su e giù (come dire che un bicchiere può essere contemporaneamente pieno e vuoto), e che non possiamo conoscere posizione e movimento di un corpo ma solo con che probabilità statistica si può avere questa conoscenza e addirittura che per il fatto di osservare un fenomeno noi lo modifichiamo entra anche nelle valutazioni politiche e morali? In altri termini che il principio di indeterminazione vale per tutte le cose che possono essere lecite e contemporaneamente illecite?

Lasciamo queste leggi agli scienziati che le applicano al profondo universo e al micro cosmo e non lasciamoci influenzare da questi ragionamenti capziosi.

La pace, le libertà, il rispetto della dignità e della vita umana sono punti fermi su cui non è ammessa alcuna diversa interpretazione.

*Professore Ordinario Emerito, Direttore Sezione Clinica Chirurgica, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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3 Commenti

  1. Domenico Fittipaldi

    Complimenti. Ragionamenti lucidi e profondi che dovrebbero far riflettere maggiormente anche chi sta impegnandosi perché cessino quanto prima e nella maniera migliore le guerre che a tutt’oggi stanno mettendo a dura prova tutta l’umanità.

  2. Grazie per i suoi riferimenti culturali scientifici ed umani… un modo per leggere e cercare di tradurre l’unica lingua che non trova mai comprensibili traduzioni …la follia della guerra in tutte le sue forme. Grazie sempre al Prof. Gaspari uomo di scienza e cultura.

  3. Se gettiamo la pallina in un treno in corsa e siamo nel treno, la vedremo semplicemente cadere. Se siamo fuori la vedremo che compie una curva, l’unica cosa certa è che la pallina cade, come chi muore a causa della guerra, e la mano che la getta è sempre quella degli uomini.

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