L’autonomia differenziata, il premierato, le riforme costituzionali: come un avverbio, “comunque”, può sostituire l’articolo 81 della Costituzione!

di Angelo Orlando*

C’era una volta il cronista parlamentare che, come ricordava James Reston (“New York Times”) a J.F. Kennedy, poteva dire ai politici: “ Quando voi siete arrivati, noi c’eravamo; quando voi ve ne andrete, noi ci saremo ancora”.
Oggi, però, la stampa è abbagliata dal mondo “alto” del conflitto mediatico tra costituzionalisti, opinionisti, economisti e altro, snobbando le minuzie della quotidianità parlamentare e dimenticando, ad esempio, quelle che nei documenti programmatici di bilancio si chiamano “variabili esogene”.
In Italia, le variabili esogene sono i tassi di interesse, l’evasione fiscale, i conflitti in Ucraina e Palestina, con il rischio reale dell’esplosione dei prezzi dell’energia, l’inflazione non controllata, il rifiuto della politica anticiclica di bilancio, un bilancio, oltretutto, costruito sul debito.
Così, alla fine, il problema della stabilità di governo è considerato più importante dell’unità di una nazione!
Prendete ora il caso dell’Abruzzo, il cui futuro destino, tra tanti problemi allegramente trascurati, è affidato, a fronte della richiesta di autonomia delle regioni ”ricche”, alla cosiddetta “perequazione”, l’ancora del Presidente Marsilio. Guardate adesso, in assoluta assenza di cifre che dovrebbero spiegare la possibilità di concretizzarla, come la Commissione Affari Costituzionali del Senato, mentre discute il disegno di autonomia differenziata del Ministro Calderoli, con

l’assenso della maggioranza di governo, in primis di FdI, immagini questa perequazione.
Art. 8
( Clausole finanziarie)
1. Dall’applicazione della presente legge da ciascuna intesa non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, il finanziamento dei LEP sulla base dei relativi costi e fabbisogni standard è attuato nel rispetto dell’articolo 17 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e degli equilibri di bilancio.
3. Per le singole Regioni che non siano parte delle intese approvate con legge in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione è garantita l’invarianza finanziaria, nonché il finanziamento delle iniziative finalizzate ad attuare le previsioni di cui all’articolo 119, terzo, quinto e sesto comma, della Costituzione.Le intese, in ogni caso, non possono pregiudicare l’entità e la proporzionalità delle risorse da destinare a ciascuna delle altre regioni, anche in relazione ad eventuali maggiori risorse destinate all’attuazione dei LEP di cui all’articolo 3 (Inserito con l’emendamento 8.12, testo 2, primo firmatario sen. Lisei, FdI).
E’ comunque garantita la perequazione per i territori con minore capacità fiscale per abitante” (Inserito con l’emendamento 2.7 (testo 3, primo firmatario sen. Balboni, FdI, Presidente Commissione Affari costituzionali). 3-bis. Al fine di garantire il coordinamento della finanza pubblica, resta ferma la possibilità di prevedere anche per le regioni che hanno sottoscritto le intese, ai sensi dell’articolo 2, il concorso agli obiettivi di finanza pubblica,

tenendo conto delle vigenti regole di bilancio e delle relative procedure, nonché di quelle conseguenti al processo di riforma del quadro della governance economica avviato dalle Istituzioni dell’Unione europea (Inserito con l’emendamento 8.18 (testo 2), primo firmatario il sen. Borghese-Gruppo civici d’Italia con la partecipazione di Coraggio Italia)!
E, a proposito di coraggio, in attesa di una smentita che chiarisca che questo sia solo frutto di umorismo involontario, possibile che la maggioranza conosca la portata dell’avverbio “comunque” e l’opposizione non sia neppure in grado di chiedere, sempre con un avverbio, “come” questa “perequazione” si realizzi?

*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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