Un fotografo dimenticato: Galileo Zaffiri (1894-1966)

Cappelle sul Tavo:

La Coppa Acerbo e la Ferrovia elettrica FEA attraverso le immagini di un Maestro

di Alessandro Morelli

La storia della fotografia di paese è un viaggio affascinante attraverso il tempo, che ci permette di esplorare la vita rurale e urbana attraverso le lenti di coloro che hanno catturato la realtà del loro ambiente. Cappelle sul Tavo, una località nella provincia di Pescara, ha visto emergere una figura significativa nel mondo della fotografia, Galileo Zaffiri, un fotografo che ha saputo cogliere l’essenza della vita quotidiana.

Con il suo talento innato e la sua passione per la fotografia, ha immortalato momenti preziosi della vita dei residenti, catturando immagini che oggi rappresentano una testimonianza storica inestimabile. Zaffiri ha lavorato instancabilmente per documentare i cambiamenti nel tessuto sociale e architettonico del paese. La ricerca ha preso le mosse dalla scoperta di una foto degli anni Venti eseguita da Galileo Zaffiri a Caprara (Spoltore) con il Palazzo De Pasquale sullo sfondo e i componenti delle famiglie Acerbo e De Pasquale. Questo palazzo è stato abitato dal barone Giuseppe de Pasquale e dalla nobildonna Doralice De Giorgio. Ereditata da Mariannina De Pasquale, madre di Tito e Giacomo Acerbo, prima della Seconda Guerra Mondiale, la villa venne utilizzata come residenza estiva fino a quando fu destinata a sede dell’ospedale militare e successivamente donata all’ONPI (Opera Nazionale Pensionati d’Italia), che ne affidò la gestione alle suore.

Successivamente si è cercato di focalizzare la ricerca sugli estremi biografici.

Galileo Alfredo Zaffiri nacque a Cappelle il primo gennaio 1894 da Stefano, panettiere, e Anna Domenica Di Giampaolo, nella casa in Contrada Vallone, n. 91.

Galileo sposò Francesca Dell’Elce. Dalla coppia dimorante nell’abitazione di Via Umberto I, nacque Ferdinando il 13 febbraio 1928. Il neonato scomparve dopo soltanto 18 giorni. Testimoni dell’atto di morte furono Nerone Silvino, possidente, e Zaffiri Manfredo, di professione ‘chauffeur’ (termine francese che indica un conducente di professione, in genere al servizio di persone agiate o nobili).

Il Contributo di Zaffiri alla Fotografia

Zaffiri ha iniziato la sua carriera fotografica in un periodo in cui la fotografia non era così diffusa come oggi. La sua dedizione e il suo approccio meticoloso alla cattura delle immagini gli hanno permesso di creare una collezione che riflette la vita quotidiana, i costumi e le tradizioni della gente di Cappelle sul Tavo. Le sue fotografie vanno oltre la mera rappresentazione visiva; sono racconti che parlano di storie e di emozioni.

La fotografia ha svolto un ruolo cruciale nel preservare e trasmettere i costumi e le tradizioni di Cappelle sul Tavo. Attraverso le immagini catturate da Zaffiri, possiamo vedere come le persone vivevano, lavoravano e celebravano i momenti speciali. Le fotografie fungono da ponte tra il passato e il presente, offrendo una visione autentica della vita quotidiana di una Comunità. Nell’ Annuario generale d’Italia e dell’Impero italiano del 1938 alla voce “Cappelle sul Tavo” è annoverato come unico fotografo presente nel paese.

Fotografia e Architettura

Oltre ai costumi e alle tradizioni, la fotografia ha avuto un impatto significativo nella documentazione dell’architettura di Cappelle sul Tavo. Gli edifici storici, le case rurali e le strutture pubbliche sono stati catturati nelle fotografie di Zaffiri, mostrando l’evoluzione del paesaggio urbano. La fotografia architettonica non solo ci mostra l’estetica degli edifici, ma ci racconta anche la storia del loro utilizzo e della loro importanza per la Comunità.

Le fotografie sono uno strumento vitale per la conservazione del patrimonio architettonico, permettendoci di analizzare e comprendere le strutture storiche e di sviluppare strategie per la loro preservazione. Ogni edificio fotografato racconta una storia, dal design alla funzione, passando per le persone che lo hanno abitato.

La fotografia di paese, come quella realizzata da Galileo Zaffiri a Cappelle sul Tavo, è una forma d’arte che ha un valore inestimabile per la storia e la cultura di una Comunità.

Zaffiri ha saputo catturare con maestria i momenti significativi della vita quotidiana, i costumi e l’architettura, creando una collezione fotografica che continua a raccontare la storia. Il Maestro della fotografia di Cappelle sul Tavo morì il 2 agosto 1966.

La Ferrovia Elettrica

L’importanza della ferrovia elettrica per Cappelle sul Tavo non può essere sottovalutata. Questa infrastruttura ha rappresentato un cambiamento significativo nel trasporto e nella comunicazione per la regione. Originariamente concepita per migliorare la connettività tra i piccoli comuni e Pescara – Castellammare Adriatico, la ferrovia elettrica ha contribuito notevolmente allo sviluppo economico e sociale di Cappelle sul Tavo e delle aree circostanti.

Storia della Ferrovia

La ferrovia elettrica fu inaugurata il 22 settembre del 1929. Ferrovie Elettriche Abruzzesi SpA era la società privata che aveva ottenuto alla fine degli anni Venti la concessione per la costruzione e la gestione della ferrovia Pescara-Penne.

Questo progetto ambizioso mirava a modernizzare il sistema di trasporto e a rendere più efficienti i collegamenti tra i vari centri urbani. L’uso dell’energia elettrica rappresentava un’innovazione all’epoca, offrendo un servizio più affidabile e meno inquinante rispetto ai tradizionali treni a vapore.

La ferrovia elettrica ha avuto un impatto profondo sulla vita quotidiana degli abitanti di Cappelle sul Tavo. Ha facilitato il commercio, permettendo agli agricoltori e agli artigiani locali di trasportare i loro prodotti verso mercati più ampi. Inoltre, ha reso più accessibili le opportunità di lavoro nelle città vicine, contribuendo alla riduzione della disoccupazione e alla crescita economica locale. Sul piano sociale, la ferrovia ha permesso una maggiore mobilità della popolazione fino al 1963, incentivando gli scambi culturali e favorendo l’integrazione.

La Coppa Acerbo

è una delle competizioni automobilistiche più prestigiose e storiche d’Italia. Fondata nel 1924, questa gara si svolgeva su un percorso che attraversava la provincia di Pescara, includendo anche Cappelle sul Tavo. La Coppa Acerbo è stata un evento di grande rilevanza sportiva e sociale, attirando piloti di fama internazionale e un vasto pubblico di appassionati.

Origini ed Evoluzione

Intitolata a Tito Acerbo, eroe della Prima Guerra Mondiale, la Coppa Acerbo nacque grazie all’iniziativa del fratello Giacomo Acerbo, politico e appassionato di automobilismo. La prima edizione della gara si svolse su un circuito stradale che attraversava Pescara, Cappelle sul Tavo e altri Comuni limitrofi e vide vincitore Enzo Ferrari su Alfa Romeo il 13 luglio 1924.

Nel corso degli anni, la Coppa Acerbo divenne sempre più famosa, ospitando alcuni dei più grandi nomi del motorsport e contribuendo alla diffusione della cultura automobilistica in Italia fino al 1961.

La Coppa Acerbo è ricordata non solo per le emozionanti gare, ma anche per l’atmosfera unica che si respirava durante l’evento. Le strade di Cappelle sul Tavo si riempivano di spettatori entusiasti, mentre i fotografi catturavano i momenti salienti delle competizioni. Le immagini di quegli anni sono diventate testimonianze storiche di un’epoca in cui l’automobilismo era sinonimo di progresso e innovazione.

Cappelle sul Tavo è un luogo di grande interesse storico e culturale, dove la ferrovia elettrica e la Coppa Acerbo rappresentano due pilastri fondamentali della sua identità. Grazie al lavoro dei fotografi locali, possiamo oggi rivivere e apprezzare la ricca storia di questo Comune della provincia di Pescara.

Sitografia

https://parolmente.it/itinerari-bandistici-caprara-degli-abruzzi-villa-acerbo-e-il-complesso-residenziale-assistenziale/

https://www.ilcentro.it/pescara/quando-la-citt%C3%A0-aveva-la-linea-elettrica-e-da-pescara-porto-si-andava-a-penne-1.3341964

Bibliografia

Annuario generale d’Italia e dell’Impero italiano, Pozzo, 1938.

Mara Baldeva, Una madre d’Abruzzo, Donna Mariannina Acerbo, Garzanti,1942.

Associazione culturale Amatori ferrovie Montesilvano, LA FERROVIA ELETTRICA PENNE PESCARA 1929-1963, 2008.

Iolanda D’Incecco, Maria Teresa Ranalli, Franca Toraldo, Francesco Bonini, Soprintendenza Arch. Abruzzo, La Coppa Acerbo. Motori, consenso e modernità, 2008.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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