Vini, arte e cultura, percorsi naturalistici. Sono questi i tre principali fattori di offerta dei comuni enologici italiani: insieme valgono il 74% della proposta (vini 31%; arte e cultura 29%, percorsi naturalistici 14%). Sono le piccole cantine a gestione familiare, situate in contesti di rilevanza paesaggistica, a caratterizzare i territori italiani a vocazione enoturistica, che valgono a livello nazionale il 67% dellโofferta; con distinzioni fra Nord-Ovest 74%; Nord-Est 68%; Centro 65%; Sud e Isole 63%.
Eโ quanto emerge dal 19esimo Osservatorio nazionale del Turismo del Vino, curato da Nomisma Wine Monitor, presentato questโoggi a Vinitaly, da Associazione Nazionale Cittร del Vino; Associazione Nazionale โLe Donne del Vinoโ, Movimento Nazionale Turismo del Vino e โLa Puglia in piรนโ.
Per i 145 sindaci intervistati, essere Cittร del Vino significa promuovere e valorizzare il vino e la sua cultura (per il 76%, risposta multipla); essere allโinterno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico anche a livello nazionale ed europeo (65%); avere una particolare capacitร di raccontare e di creare occasioni di promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue aziende (485); sviluppare progetti intorno al vino che permettano una migliore qualitร della vita e la creazione di nuovi posti di lavoro (40%); rappresentare un nodo strategico dei flussi turistici legati al vino (28%); promuovere percorsi di formazione per favorire lโenoturismo sul territorio (28%).
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Il Rapporto evidenzia anche gli ambiti in cui i Comuni possono migliorare. Fra le azioni per favorire lโenoturismo: potenziamento degli uffici di informazione turistica e loro apertura nei giorni festivi (per il 55% dei Comuni); sostegno alla formazione del personale anche per gli uffici pubblici in materia enoturistica (35%); Organizzare transfer per turisti senza auto propria (17%); dotazione di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale (18%).
Fra le aree di miglioramento: una maggiore condivisione delle collaborazioni e fare sempre piรน rete con le strutture del territorio (per il 79% dei Comuni); partecipazione a distretti, Strade del Vino, itinerari provinciali (75%); incrementare l’uso del digitale nella promozione e nella narrazione del territorio (40%); Partecipazione a portafogli digitali (fuori comune) in cui raccontare e vendere vini e prodotti (36%).
Fra i punti di forza: la presenza dei vini del territorio nella ristorazione locale (98%); organizzazione di eventi locali (93%); Promozione da parte delle istituzioni locali (92%); Presenza dei vini del territorio negli esercizi commerciali (90%).
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Come investono i Comuni la tassa di soggiorno? Miglioramento dellโarredo urbano (63%); Finanziamento di programmi di sviluppo turistico locale (63%); Manutenzione strade (67%); Miglioramento accessibilitร per i disabili (72%); Potenziamento infrastrutture digitali (72%).
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I Comuni delle Cittร del Vino ritengono strategico il ruolo della formazione: il 72% ritiene molto strategico per garantire lo sviluppo economico delle cantine e del territorio; per attrarre nuovi flussi turistici (71%); cogliere nuovi trend evolutivi (67%); per fidelizzare il cliente (66%). Lโ80% delle imprese del Sud Italia e delle Isole, inoltre, ritiene che sia estremamente strategico attrarre nuovi flussi turistici attraverso la formazione.