Cambiano le assunzioni nella Pubblica Amministrazione

Un “nuovo alfabeto per la Pubblica amministrazione: Accesso, Buona amministrazione, Capitale umano, Digitalizzazione”. Così il ministro della Pa, Renato Brunetta vuole fotografare il cambiamento che intende imprimere con una riforma del pubblico impiego. In audizione alle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato, Brunetta illustra le linee programmatiche, anticipa il decretone “di accompagnamento” al Pnrr per garantirne l’attuazione in tempi rapidi e mette l’accento oltre che sul piano di azione – dai concorsi piu’ veloci e online al ripristino del turn over – anche sul modello, che e’ quello del dialogo e della coesione sociale.

Vengono ipotizzati inoltre per i nuovi innesti con competenze tecniche nella pubblica amministrazione di un meccanismo anglosassone con assunzioni all’interno degli ordini professionali. In questo quadro si inserisce il “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” che domani a Palazzo Chigi firmera’, con il premier Mario Draghi, insieme a Cgil, Cisl e Uil. Un accordo quadro attraverso cui costruire un nuovo modello di lavoro improntato alla valorizzazione delle persone, alla crescita delle competenze, alla produttivita’ e alla qualita’ dei servizi. E ai sindacati si rivolge ancora per assicurare che “a breve” li convochera’ per avviare la tornata dei rinnovi contrattuali. Poi c’e’ una strategia piu’ ampia: il Pnrr non e’ soltanto un piano di investimenti da 200 miliardi di euro ma “il grimaldello” per agire sui nodi che strutturalmente hanno frenato le potenzialita’ del Paese e per introdurre stabilmente migliori pratiche. Sotto la cornice di una Pubblica amministrazione che non va vista soltanto come un costo, sottolinea, ma che deve diventare un acceleratore della crescita. E proprio in questo senso, nel corso dell’audizione, il ministro cita i dipendenti pubblici, i medici, gli infermieri, gli insegnanti, i magistrati, le forze dell’ordine che hanno servito e servono il Paese in questo anno difficile e non solo. Tante persone a cui restituire “valore”. Brunetta parla, anche in relazione al Pnrr, della necessita’ “cambiare subito il sistema di accesso e di reclutamento, nei prossimi due-tre mesi”. E di favorire il ricambio generazionale, in una macchina dove l’eta’ media dei dipendenti pubblici e’ di 50,7 anni.

Il ministro assicura di voler non soltanto “ripristinare il turn over: voglio invertire la tendenza. Dobbiamo far entrare tanti giovani bravi e di qualita’. Deve essere un cambio di fase, di paradigma, un cambio delle regole”. Questo non significa fare delle “infornate” per far entrare tutti: “Le nuove assunzioni per quantita’ e per qualita’ devono essere sufficienti a cambiare il trend”, rimarca. Insiste sulla realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr e sull’ingresso di figure tecniche e gestionali per mettere a terra i progetti del Piano e garantirne una attuazione veloce ed efficace. “Il Recovery ha bisogno in tempi brevissimi di reclutamento di skills: stiamo pensando ad un meccanismo anglosassone, di avvalerci della scelta all’interno degli ordini professionali, con dei limiti e delle valutazioni”.

Parla anche dello smart working, esploso durante l’emergenza Covid, come del “piu’ grande esperimento sociale. Credo non vada buttata via questa esperienza ma non va bene neanche iscritta in un meccanismo rigido normativo. Io sono da sempre un amante della contrattazione”, attraverso cui “valorizzare le migliori esperienze e le migliori pratiche”. Bene dunque, dice, ma “non pensiamo sia un toccasana per l’organizzazione del lavoro”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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