Casa, crescono a marzo i tassi sui mutui

Crescono a marzo i tassi sui mutui: sono all’1,60%, in aumento rispetto all’1,49% di febbraio. Crescono anche i prestiti a imprese e famiglie: + 2,6% rispetto a un anno fa. E i depositi sono aumentati di circa 88 miliardi, +5,0%. Sono questi i dati sotto la lente dell’Abi, nel rapporto di aprile e si tratta di basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia.A marzo 2022 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantengono su livelli particolarmente bassi. Il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,14% (stesso valore nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007); il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,19% (1,09% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). A febbraio per i prestiti alle imprese si registra un aumento dell’1,2% su base annua. L’aumento e’ del 3,8% per i prestiti alle famiglie

Fra i dati diffusi dall’Abi c’è poi quello sulle sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse). A febbraio 2022 sono 18,1 miliardi di euro, invariate rispetto al mese precedente e inferiori rispetto ai 20,1 miliardi di febbraio 2021(-2,0 miliardi pari a -9,9%) e ai 26,4 miliardi di febbraio 2020(-8,3 miliardi pari a -31,4%). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di 70,7 miliardi (pari a -79,6%). In Italia, sempre a marzo, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +3,8% su base annua.

Intanto però Fabi, il sindacato dei bancari, sempre in tema di prestiti e mutui, sottolinea come le famiglie faticano a pagare le rate. L’analisi mette in luce come la crisi generata dalla pandemia abbia lasciato tracce: “dopo sei anni aumenta il numero di rate che non si riesce a pagare”. “Negli ultimi 12 mesi, infatti – rimarca Fabi – è cresciuto di quasi 1 miliardo di euro l’ammontare delle rate non pagate relative ai mutui e ai prestiti concessi dalle banche”. E per il sindacato “probabilmente sono i primi segnali negativi, i primi effetti della crisi economica generata dalla pandemia, solo in parte tamponata con le moratorie dello Stato ed emergono i primi segnali di incertezza delle fasce più deboli della nostra società”. +

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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