Alla fine del primo trimestre di quest’anno, il rapporto debito pubblico/Pil nell’area dell’euro si attestava al 91,2%, rispetto al 91,4% registrato alla fine del quarto trimestre del 2022. Anche nell’Ue il rapporto è diminuito dall’83,8% all’83,7%. È quanto emerge dai dati Eurostat. Sia per l’area dell’euro che per l’Ue, la leggera diminuzione del rapporto debito pubblico/Pil è stata causata di un aumento del Pil superiore all’aumento del debito pubblico in termini assoluti. Rispetto al primo trimestre del 2022, anche il rapporto debito pubblico/Pil è diminuito sia nell’area dell’euro (dal 95% al 91,2%) che nell’Ue (dall’87,4% all’83,7%). I rapporti più elevati tra debito pubblico e Pil alla fine del primo trimestre del 2023 sono stati registrati in Grecia (168,3%), Italia (143,5%), Portogallo (113,8%), Spagna (112,8%), Francia (112,4%) e Belgio (107,4%), e il più basso in Estonia (17,2%), Bulgaria (22,5%), Lussemburgo (28%) e Danimarca (29,4%). Sempre nel primo trimestre, il rapporto tra disavanzo delle amministrazioni pubbliche e Pil destagionalizzato si è attestato al 3,2% nell’area dell’euro e al 3% nell’Ue. Le diminuzioni dei disavanzi rispetto al quarto trimestre del 2022 sono state osservato, sia per l’area dell’euro che per l’Ue, a causa della diminuzione della spesa totale e dell’aumento del valore nominale del Pil. “Le misure per alleviare l’impatto degli alti prezzi dell’energia – sottolinea Eurostat – hanno avuto un forte impatto sui bilanci pubblici nella seconda metà del 2022 e il primo trimestre del 2023, e la maggior parte degli Stati membri ha continuato a registrare un disavanzo”
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