Fisco, In Italia gli immobili piu’ tassati

Confedilizia, l’organizzazione che rappresenta i proprietari di immobili, dati alla mano, fa sapere che “Il carico fiscale sugli immobili in Italia e’ superiore a quello degli altri Paesi dell’Unione europea”. Unica eccezione la Francia, ma a causa di una misura straordinaria decisa dal governo Macron, cioe’ l’imposta sulle fortune immobiliari sopra 1,3 milioni di euro, in base al valore reale. Secondo l’OCSE nel 2018 l’Italia prelevava dagli immobili, rispetto al PIL, un gettito fiscale del 2,5 per cento, e questo nonostante le prime case fossero esentate dall’Imu con la sola eccezione di quelle di lusso. Il peso sugli immobili in Italia, osserva Confedilizia e’ “nettamente superiore a quello della media degli Stati membri dell’Unione Europea e secondo solo alla Francia (4,1%), al Lussemburgo (3,9 per cento), al Belgio (3,5per cento) e alla Grecia (3 per cento). La Spagna ha un gettito uguale a quello italiano, pari al 2,5 per cento, la Germania ha un gettito solo dell’1,1 per cento e tutti gli altri Stati membri hanno percentuali ancora piu’ basse”. Ma questa classifica e’, a parere di Confedilizia, e’ “errata per difetto, nel senso di sottostimare il livello di tassazione sugli immobili dell’Italia rispetto a quello di alcuni altri Paesi”. A fare la differenza per l’Italia e’ da un lato, la “Tassa sui rifiuti” (circa 10 miliardi annui), che l’Italia non considera come tassa sugli immobili mentre altri Paesi o la inglobano all’interno dell’imposta locale, e, dall’altro, dal fatto che altri Paesi prevedono la deducibilita’ dell’imposta locale sugli immobili dal reddito del contribuente (rpt. dall’altro, dal fatto che altri Paesi prevedono la deducibilita’ dell’imposta locale sugli immobili dal reddito del contribuente). “Elementi che -all’evidenza -sono tali da falsare qualsiasi comparazione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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