Imprese, Bankitalia: migliorano i bilanci

La ripresa della redditività, l’abbondante liquidità accumulata nel periodo della pandemia e le favorevoli condizioni di accesso al credito contribuiscono a un significativo miglioramento dei bilanci delle imprese. Grazie alla solida ripresa dell’economia, la progressiva riduzione delle misure pubbliche di sostegno sta avvenendo senza indurre tensioni. Lo sostiene la Banca d’Italia nel suo Rapporto sulla stabilità finanziaria. Rischi, indica il documento, potrebbero derivare da un’evoluzione del quadro economico e della redditività delle aziende meno favorevole di quanto ci si attende al momento. Più nel dettaglio, si legge nel Rapporto, rispetto al minimo del secondo trimestre del 2020, a metà del 2021 il margine operativo lordo è aumentato del 9,1%, tornando sul livello precedente l’inizio dell’emergenza sanitaria. Tra le imprese incluse nel sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, la quota di quelle che si attende di chiudere l’esercizio in utile è pari al 71%, in crescita di 9 punti percentuali rispetto ai risultati dichiarati per il 2020 e poco inferiore alla media degli anni precedenti. Il miglioramento è diffuso in tutte le classi dimensionali e nei principali comparti produttivi. L’incremento della redditività proseguirebbe anche nel prossimo anno. Gli utili per le società quotate attesi dagli analisti per il 2022, superiori rispetto a quelli previsti per l’anno in corso, sono stati rivisti progressivamente al rialzo. Alla ripresa dei flussi di cassa si è associato un nuovo miglioramento della posizione di liquidità del settore. A livello aggregato le disponibilità liquide sono aumentate di oltre 100 miliardi tra la fine del 2019 e giugno del 2021, raggiungendo il 28% del Pil. Inoltre, continua la Banca d’Italia, nella prima metà del 2021 la leva finanziaria, misurata dal rapporto tra i debiti finanziari e la somma degli stessi con il patrimonio netto, si è lievemente ridotta, al 39,9%, rimane tuttavia più alta di 1,3 punti percentuali rispetto all’inizio della pandemia. Nelle principali economie europee l’andamento della leva dalla fine del 2019 è stato eterogeneo: in tutti i paesi l’indebitamento ha contribuito alla sua crescita; il contributo del valore di mercato del patrimonio è stato invece differenziato. In prospettiva, le imprese italiane intervistate nel sondaggio congiunturale si attendono una riduzione del leverage entro la fine dell’anno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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