A febbraio si accentua la crescita su base annua della componente di fondo (+6,4 per cento) e quella del cosiddetto “carrello della spesa”, che risale a +13,0 per cento, dopo il rallentamento osservato a gennaio. E’ quanto emerge da un report dell’Istat sui dati provvisori dei prezzi al consumo a febbraio 2023. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un’accelerazione in termini tendenziali (da +12,0 per cento a +13,0 per cento), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoche’ stabili (da +8,9 per cento a +9,0 per cento). L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve prevalentemente ai prezzi degli alimentari non lavorati (+2,2 per cento), dei tabacchi (+1,9 per cento), degli alimentari lavorati (+1,5 per cento), dei beni durevoli e non durevoli (+0,8 per cento e +0,6 per cento rispettivamente), dei servizi relativi ai trasporti (+0,7 per cento), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi all’abitazione (+0,5 per cento per entrambi); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli energetici, sia regolamentati (-5,2 per cento) sia non regolamentati (-4,2 per cento). L’inflazione acquisita per il 2023 e’ pari a +5,5 per cento per l’indice generale e a +3,7 per cento per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2 per cento su base mensile e del 9,9 per cento su base annua (in rallentamento da +10,7 per cento di gennaio).
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