Inps, la spesa per l’assegno unico supera i 15 miliardi

La spesa complessiva per l’assegno unico per i figli a carico tra marzo 2022 e febbraio 2023 ha superato i 15,2 miliardi di euro. Lo si legge nell’Osservatorio sull’assegno unico dell’Inps secondo il quale ci sono stati pagamenti per più di 1,2 miliardi di euro al mese nel 2022 e per più di 1,4 miliardi al mese per i primi due mesi del 2023, con riferimento in media a 5,3 milioni di richiedenti e a 8,5 milioni di figli al mese. Gli importi dell’assegno (e le relative soglie Isee) per il 2023 sono stati adeguati all’inflazione (8,1%) . L’importo medio mensile per ciascun figlio passa da 146 euro nel 2022 a 165 euro nel 2023.

Ai 15,2 miliardi di spesa per l’assegno unico vanno aggiunti 721,2 milioni di spesa di integrazione per i beneficiari del Reddito di cittadinanza per una spesa complessiva per i figli a carico che sfiora i 16 miliardi. Le integrazioni sono erogate mediamente a circa 357mila nuclei al mese percettori di RdC, con riferimento a 589mila figli al mese. Gli importi medi per richiedente, ovvero la cifra erogata complessivamente per i figli indicati nella domanda senza tenere conto della eventuale divisione per i figli di genitori separati (ad esclusione dei casi di Rdc), passano da 233 euro nel 2022 a 262 euro nei primi due mesi del 2023. La misura mensile dell’Assegno unico e universale viene calcolata sulla base di molteplici fattori, primo fra tutti il numero di figli. Tenendo conto che sono previste delle maggiorazioni per ciascun figlio a partire dal terzo e che in caso di famiglie con almeno quattro figli viene corrisposta una maggiorazione pari a 100 euro per nucleo (150 nel 2023) si osserva che l’importo medio a febbraio 2023 risulta pari a 146 euro nel caso di un solo figlio e cresce in modo molto consistente all’aumentare del numero di figli, raggiungendo i 1.070 euro per i nuclei con quattro figli e 1.816 euro medi per i nuclei con almeno 6 figli (3.267 nuclei richiedenti). Per il 2022 poco meno della metà dei figli pagati (47%) appartiene alla classe di Isee più bassa (15mila euro di Isee) e tale percentuale si attesta sul 49% nel primo bimestre 2023 (per i livelli di Isee fino a 16.215 euro), e quindi hanno percepito il massimo del beneficio, mentre circa il 23% nel 2022 dei figli – ed il 21% nel 2023 – appartiene a nuclei familiari che hanno ricevuto la misura minima dell’assegno poiché non hanno presentato l’Isee, oppure hanno Isee superiore ai 40mila euro nel 2022 (o a 43.240 euro nel 2023). Per il mese di febbraio 2023 i dati evidenziano, per i circa 300mila richiedenti con disabili nel nucleo, un importo medio di circa il 50% superiore rispetto a quello erogato ai richiedenti senza disabili (376 euro al mese in media nel primo bimestre) , in parte legato alla maggiore numerosità dei figli nel nucleo (1,68 figli in media contro 1,59 dei nuclei senza disabili), in parte anche per le maggiorazioni introdotte per i disabili maggiorenni dal decreto 73/2022 e per i nuclei con disabili rispetto a quanto era stato per essi stabilito nel decreto istitutivo della misura.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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