Istat, 20.525 donne si sono rivolte ai Centri antiviolenza in 5 mesi

Nei primi cinque mesi del 2020 sono state 20.525 le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza (Cav): l’8,6% di loro lo ha fatto a causa di circostanze scatenate o indotte dall’emergenza dovuta al Covid-19, come ad esempio la convivenza forzata, la perdita del lavoro da parte dell’autore della violenza o della donna. Nello stesso periodo, le donne ospitate nelle Case rifugio sono state 649, l’11,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

E’ quanto emerge dal report dell’Istat su “Le richieste di aiuto durante la pandemia”. La media di donne accolte per Centro, pari a 73, arriva a 108 nel Nord-est e a 95 nel Centro. I Cav delle Isole e del Sud hanno invece accolto rispettivamente una media di 43 e 47 donne. L’incremento delle donne accolte dai Cav nei primi cinque mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, non e’ rilevante (+1,1%) ma sul territorio le differenze si fanno piu’ marcate: si va da +41,5% di donne accolte nelle Isole, a +21,1% al Sud a +5,4% del Centro e +5,2% del Nord-est fino al calo registrato nel Nord-ovest (-16,4%).

Dopo il calo di utenze, in corrispondenza del lockdown di marzo 2020, i Centri hanno trovato nuove strategie di accoglienza (il 78,3%). Quasi tutti hanno modificato le modalita’ di erogazione dei servizi, introducendo la possibilita’ di avere colloqui telefonici (95,4%) e di comunicare e ricevere supporto via email (66,5%); il 67,3% ha mantenuto la possibilita’ di recarsi al Centro, garantendo, pero’, il rispetto del distanziamento e della protezione previsti dalle norme anti Covid-19. Solo sei hanno dovuto interrompere l’erogazione dei servizi: tre in Lombardia, uno in Veneto, nel Lazio e in Abruzzo.

Le Case rifugio hanno segnalato piu’ difficolta’ dei Cav a organizzare l’ospitalita’ delle donne e a trovare nuove strategie (55,3% dei casi). Il mese di aprile e’ stato il piu’ critico dal punto di vista dell’ospitalita’ delle donne in emergenza, con un trend discendente da gennaio (180 donne ospitate) fino ad aprile (95) e in lieve ripresa a maggio (111). Quasi il 6% delle donne ha ricevuto ospitalita’ a causa del peggioramento o dell’insorgenza della violenza scatenata dalla pandemia, con valori piu’ elevati al Sud (7,4%) e nelle Isole (7,1%) e minimi al Centro (2,7%). Tra le regioni emergono Veneto (27,3%), Liguria (17%), Sardegna (14,3%), Puglia (12,1%) e Lazio (11,5%). Il 34,5% dei Centri antiviolenza e il 30,7% delle Case rifugio hanno indicato l’attivazione da parte della prefettura di nuove forme di accoglienza per le donne vittime di violenza.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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