L’Unione europea perde 5 miliardi di euro di tasse digitali all’anno. E il capitalismo digitale rischia di lasciare indietro l’Europa. È quanto emerge da uno studio condotto dal Centre for European Policy (cep) per conto di Hubert Burda Media Holding. Il think tank chiede una tassazione equa per i fornitori di servizi digitali multinazionali, spesso molto potenti sul mercato.
In questo contesto, il Cep propone tre opzioni fiscali specifiche: un’imposta sul software di sistema importato (dazio digitale), una tassa di accesso alla rete (pedaggio digitale) e un’imposta sui ricavi derivanti dal contributo a valore aggiunto degli utenti ai servizi digitali. “Occorrono soluzioni concrete per limitare il potere di mercato e stabilire una concorrenza leale, al fine di proteggere e rafforzare la forza innovativa e la sovranità digitale dell’Europa”, afferma l’economista del cep Matthias Kullas, che ha condotto lo studio insieme al membro del Comitato esecutivo del cep Henning Vöpel e ai ricercatori del cep André Wolf e Lukas Harta.