I dati raccolti dall’Eurispes nell’indagine sugli italiani e la politica restituiscono un certo smarrimento dovuto però più a fattori esterni: gli italiani temono una nuova crisi economica globale, i conflitti in atto, gli eventi climatici estremi. In questo contesto, gli italiani confermano la propria fiducia nella stabilità del Governo Meloni e approvano alcuni provvedimenti come l’imputabilità penale dei minori sotto i 14 anni per reati gravi, il nuovo Codice della strada, la separazione delle carriere per i magistrati, ma il quadro economico mondiale e i conflitti pericolosamente vicini all’Europa, creano timore nel futuro. Il 43,7% dei cittadini pensa che l’Italia sia uno Stato marginale, che non decide ma subisce la linea politica di Stati Uniti e Unione europea. Il 39,6% ritiene invece che il nostro sia uno Stato che in parte decide autonomamente e in parte segue le linee politiche di Usa e Ue. Il 43,2% si sente soprattutto un cittadino italiano. Poco meno di un italiano su cinque (22%) si sente europeo. Gli italiani temono soprattutto una nuova crisi economica globale (67,6%). Sette su dieci (69,5%) temono gli eventi climatici estremi e il 57,8%, teme il verificarsi di terremoti. Lo scoppio della Terza Guerra Mondiale è paventato dal 46,1% dei cittadini e il 45%, teme una nuova pandemia. Teme il fallimento economico-finanziario dello Stato italiano, come accaduto in passato alla Grecia, il 44,4% degli italiani, mentre un prelievo fiscale straordinario per salvare l’economia nazionale è temuto nel 45,2% dei casi. Più contenuto è il timore di un attacco terroristico in Italia (39,7%) o l’estensione dei conflitti all’interno del territorio italiano (36,3%). Pochi (35,2%) hanno il timore dell’instaurarsi di una dittatura in Italia, contro il 64,8% di chi non sente questa preoccupazione. Solo una quota del 30,3% degli italiani paventa l’avvento di un nuovo governo tecnico, segno che la maggioranza degli italiani (69,7%) crede nella durata e solidità dell’attuale Governo di coalizione. Il 55,4% degli italiani si è espresso in maniera favorevole rispetto all’imputabilità penale dei minori sotto i 14 anni per reati gravi. Sei italiani su dieci (59,3%) sono d’accordo con la separazione delle carriere dei magistrati. In merito alla sospensione del servizio pubblico dovuto a scioperi, quando essi coinvolgono trasporti, scuola o la sanità, il 52,1% degli italiani si dichiara contrario, contro il 47,9% dei favorevoli. La settimana lavorativa corta (da 40 a 37,5 ore di lavoro a parità di stipendio) raccoglie la maggior parte di opinioni positive (69%), così come il salario minimo (65,7%) e il reddito di cittadinanza (60,8%). Il nuovo Codice della strada è accolto in maniera particolarmente positiva rispetto alle sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di stupefacenti (76,9%), così come per l’utilizzo del cellulare alla guida (74%). Trovano consensi anche la regolamentazione introdotta per i monopattini (67,2%) e le regole più restrittive per i neopatentati (68,6%).
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