Vino novello sulle tavole degli italiani

Arriva sulle tavole il vino novello Made in Italy con circa 6 milioni di bottiglie della vendemmia 2022 che potranno essere acquistate con la riapertura settimanale di negozi, enoteche e supermercati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che quest’anno il “déblocage” in Italia per legge alle ore 0,01 del 30 ottobre, è anticipato di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 17 novembre prossimo. Leggero e con bouquet aromatico il “vino da bere giovane” deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12. “La produzione del vino novello in Italia – spiega la Coldiretti – è iniziata verso la metà degli anni ’70, dopo che in Francia, considerata la madre dei novelli, i vignaioli francesi della zona di produzione del Beaoujolais, per superare una stasi di mercato, misero sul mercato il Beaoujolais nouveau, per rivalorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay meno pregiate della Borgogna meridionale. Il vino novello Made in Italy è una produzione diffusa su tutta la penisola ma le aree geografiche con maggior produzione sono il Nord Est, dal Veneto al Trentino, a seguire il Centro Sud con Puglia Sicilia Toscana e Abruzzo. Le uve maggiormente utilizzate sono il Merlot, il Sangiovese, il Cabernet, il Barbera, il Nero d’Avola, il Teroldego e il Montepulciano”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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