“Io sono abituato a tenere al minimo il tasso di balle. Siccome non sono al Governo, prendere un impegno non standoci sarebbe ridicolo. Se non quello di appoggiarlo in Parlamento, come e’ giusto, come L’Aquila si merita”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, all’Aquila a margine della presentazione del suo libro ‘La liberta’ che non libera’, rispondendo ai cronisti su un suo possibile impegno per il progetto di collegamento ferroviario veloce L’Aquila-Roma. “Io ho fatto un giro lungo a piedi per vedere L’Aquila – ha aggiunto Calenda – devo dire che ci sono posti dove e’ stata fatta un’opera di recupero strepitosa, ma molti posti che sono ancora da recuperare, per cui il minimo che si merita e’ l’alta velocita’”.
“Noi abbiamo pensato negli ultimi 30 anni che l’unica cosa che potevamo o dovevamo ricercare era una libertà illimitata la libertà di fare quello che volevamo e abbiamo dimenticato che le comunità si tengono insieme sui doveri ed in ogni periodo storico una comunità ha avuto dei valori morali di riferimento”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, all’Aquila parlando a margine della presentazione, del suo libro “La libertà che non libera”. “E se noi non ci poniamo più neanche come obiettivo la ricerca di ciò che è giusto, non riusciamo ad insegnarlo e questo fa sì che noi abbiamo dei ragazzi di 11 anni che passano 5 ore e mezzo sui social, ma che non leggono un libro – ha spiegato ancora -. Siamo un Paese che ha più siti Unesco e L’Aquila ha delle cose incredibili, strepitose, ho appena fatto un giro del Forte Spagnolo. Ma siamo il Paese che meno le visita, conosciamo pochissimo. Questa cosa deriva dal fatto che siamo diventati una società in cui l’unico elemento è ‘voglio fare quello che mi pare’ godendo il presente il più possibile e del resto non mi importa niente. Ma così una società appassisce e muore – ha concluso Calenda.