Nell’ambito dei rapporti di collaborazione istituzionale tra l’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli e le Forze di Polizia, nei giorni scorsi, è stata attuata una attività di controllo per contrastare l’illegalità nel settore del gioco, con particolare riguardo al comparto delle scommesse sportive, attraverso controlli mirati presso alcuni esercizi commerciali sul territorio nazionale.
In particolare il CoPReGI (Comitato per la repressione del gioco illegale), presieduto dal Direttore Generale dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli e composto dai vertici delle Forze di Polizia, anche con il supporto dell’O.I.P.C.- Interpol Lione, ha deliberato un intervento operativo nel settore delle scommesse illecite nel calcio, legato al mondiale appena concluso, sul territorio di 23 province della penisola, tra le quali la provincia di Chieti.
Le attività operative sono state preliminarmente organizzate in sede di Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dal Prefetto di Chieti ed ha visto la partecipazione dei Rappresentanti dell’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Diverse squadre operative, composte da funzionari dell’Ufficio dei Monopoli per l’Abruzzo e delle forze dell’ordine, hanno sottoposto a controllo una serie di attività economiche che, all’esito di analisi di rischio effettuate sulla base delle informazioni raccolte, di riscontri sul territorio e di attività di coordinamento informativo ed operativo, sono risultate connotate da elevati indici di rischio per l’illecita accettazione di scommesse sportive. In particolare sono stati controllati 11 locali, in alcuni dei quali sono state riscontrate irregolarità. Nello specifico, in 3 Centri trasmissione Dati (CTD) nei comuni di Casoli, Casalbordino e Atessa, veniva effettuata la raccolta di scommesse per conto di un operatore estero privo delle prescritte autorizzazioni. A seguito di tali violazioni penali quattro soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria ed è stato anche effettuato un sequestro penale del materiale di gioco rinvenuto.