La Pubblica Amministrazione diventa più digitale

L’emergenza Covid sta cambiando anche la Pubblica amministrazione stando anche ai risultati della ricerca “La Pa oltre il Covid” realizzata e presentata in apertura del “Forum Pa 2020 Restart Italia”, l’evento digitale che proseguira’ fino a venerdi’ 6 novembre, per una cinque giorni di confronto sul tema della ripartenza del Paese dopo l’emergenza pandemica. In particolare, il 57% degli italiani evidenzia gia’ oggi un miglioramento nella Pa digitale e il 53% vede nel lavoro agile un’opportunita’ per innovare l’amministrazione. Pronta a fare i conti anche con i nuovi finanziamenti europei. Una delle prossime sfide della Pubblica amministrazione, perche’ ancor di piu’ possa fare da “traino”al Paese, e’ “come riuscire a proseguire l’innovazione amministrativa nel futuro” per “metterla a sistema” anche utilizzando le risorse del Recovery fund, che “bisogna investire in formazione e in digitalizzazione”, sottolinea la ministra della Pa, Fabiana Dadone, intervenendo al Forum Pa. Se, dunque, il 57% degli intervistati evidenzia come fatto positivo una Pa diventata “piu’ digitale” nel periodo dell’emergenza Covid19, con la possibilita’ di accedere ai servizi in maniera piu’ facile e veloce, il 21% lo evidenzia invece come fatto negativo (non ha competenze o strumenti per usare questi servizi), il 6% ininfluente; solo il 9% non vede una Pa piu’ digitale. Altro capitolo centrale e’ quello del lavoro agile. Come detto, per il 53% degli italiani lo smart working e’ un’opportunita’ per un’amministrazione piu’ efficiente e moderna; una quota superiore al 29% che invece lo considera un rischio per l’assenteismo e comportamenti opportunistici (il 13% lo ritiene ininfluente). L’amministrazione pubblica deve, intanto, prepararsi a gestire la mole di fondi Ue: e’ opinione condivisa sia dal 50% degli utenti e sia dal 60% dei dipendenti pubblici, sempre secondo i risultati della ricerca, che la gestione dei fondi europei debba essere centralizzata con una cabina di regia, ma che servono anche nuovi profili professionali qualificati per portare avanti al meglio i progetti. Tra le istituzioni pubbliche impegnate nella gestione dell’emergenza, indica inoltre la ricerca, gli italiani mettono al primo posto le strutture sanitarie

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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