Ricostruzione, Legnini: occorre dare risposte all’economia

“Occorre dare risposte concrete all’economia. Occorrono misure di sostegno alle famiglie, alle imprese, ai Comuni. Ho fiducia, ce la possiamo fare. C’e’ da fare il tifo, non per i Governi, ma per l’Italia, per il Paese, per i cittadini e per le imprese, per l’occupazione per i sindaci che sono in prima linea”. Cosi’ il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all’Aquila, della situazione legata alla ripresa dopo il blocco per il coronavirus. “Questo e’ l’atteggiamento che bisogna avere in una fase del genere, la mia personale opinione e’ che lo scontro politico e’ ripreso troppo presto e occorreva invece una fase di coesione nazionale”. In riferimento a come si sta affrontando la emergenza, l’ex consigliere regionale abruzzese di centrosinistra, ha sottolineato che “ci sono ragioni di seria preoccupazione soprattutto per il grado di attuazione, non e’ in discussione la volonta’ politica di fare tutto cio’ che si deve fare. Ma se pensiamo che i decreti del Governo, compreso quello che in queste ore verra’ licenziato, contengono un impegno di risorse senza precedenti per 80 miliardi di euro, il vero problema e’ la celerita’ l’effettivita’, l’efficacia delle misure”. “I giudizi e le opinioni li potremmo esprimere quando i provvedimenti saranno veramente adottati, quando si verifichera’ quali sono stati i risultati delle scelte fatte, sia in ambito nazionale che in regionale”
“La ricostruzione pubblica segna il passo sia nel terremoto del 2009 dell’Aquila e tanto piu’ in quelli del Centro Italia del 2016 e 2017, abbiamo chiesto al Governo norme speciali”.Cosi’ il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all’Aquila, del problema della burocrazia nei vari processi amministrativi. “La burocrazia e’ un problema italiano perche’ le procedure che sono necessarie per apportare prima la progettazione poi lavori di un’opera sono lunghe, lente, farraginose e complicate – continua l’ex vice presidente del Csm in quota al Pd -. Queste procedure sono persino aggravate nei crateri della ricostruzione sia dell’Aquila, sia del Centro Italia. Va pero’ detto che piu’ noi chiediamo la semplificazione, l’accelerazione, la procedura negoziata piu’ dobbiamo rafforzare i presidi di controllo di legalita’, su questo non ho alcun dubbio. Ci sono gli strumenti per farlo, certamente tutte le misure, i controlli che vengono svolti ex ante ed ex post sulla ‘mafiosita”, diciamo cosi’, delle imprese, devono essere ferrei e rigorosi, ma anche relativamente ai rischi di corruzione, ai rischi di comportamenti illeciti”. “In virtu’ del dell’emergenza che stiamo vivendo occorre una ripartenza molto forte e’ questa non lo si fa con le regole antiche occorrono nuove regole e queste nuove regole devono andare verso una duplice direzione piu’ semplicita’ e speditezza procedura di affidamento diretto dove e’ possibile, dall’altra controllo di legalita’ inflessibile – conclude il commissario straordinario. “Non vedo il rischio, sarebbe un caso unico in Italia, sarebbe paradossale sottrarre risorse a questi territori, credo che non sia nella mente di nessuno”.Cosi’ il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all’Aquila, dei fondi a disposizione per il terremoto dell’Aquila del 2009 e di quelli del Centro Italia del 2016 e 2017. a situazione legata alla ripresa dopo il blocco per il coronavirus. “Questo rischio ovviamente non esiste, un altro problema e’ quello delle nuove risorse che servono per L’Aquila dove stanno andando ad esaurimento, quindi bisognera’ rifinanziare, cosi’ come occorre rifinanziare, e l’ho gia’ chiesto al Governo, anche se non subito, la ricostruzione pubblica nel cratere 2016 – ha continuato Legnini -. La ricostruzione privata per il Centro Italia non ha problemi perche’ ci sono risorse ancora importanti, 6 miliardi di euro in tutto, di ci sono state spese poche centinaia di milioni di euro. Per la ricostruzione pubblica non ho piu’ capacita’ di impegno perche’ le risorse sono gia’ state impegnate per cui programmare nuove opere, nuovi interventi, dal dissesto idrogeologico alle scuole e alle chiese oltre a quelli gia’ programmati”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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