Rotondi: Democrazia cristiana, nostra bandiera e nostro futuro

“L’obbiettivo è costruire un percorso per un grande partito della terza repubblica”. Queste le parole dell’onorevole Gianfranco Rotondi pronunciate all’Aurum di Pescara nell’incontro dedicato alla rifondazione della Democrazia Cristiana. Fra gli ospiti, numerosi esponenti di movimenti e associazioni democristiane ancora presenti sul territorio nazionale come Franco Simoni, Alessandro Pinto (coordinatore del movimento femminile della democrazia cristiana unita), Donatella Paccarotti (Rivoluzione Cristiana) e molti altri.
“Eravamo in troppi a cantare la stessa canzone” ha proseguito l’on. Rotondi tenendo fermamente a precisare la volontà di riunire sotto un’unica bandiera ognuno di questi gruppi e partiti post DC. “Non sarà una replica della vecchia Democrazia Cristiana” afferma inoltre Rotondi mettendo in guardia dall’esplicita complessità del progetto e ricordando il prossimo appuntamento a Roma per i futuri Stati Generali in cui si porrà la prima pietra per la ricostruzione.
Non mancano inoltre le canoniche stilettate all’attuale governance: “oggi si leggono solo i titoli. In un contesto simile, il governo rischia di rimanere in carica a lungo”.
 
“Cosa stiamo facendo? La Democrazia Cristiana. La prova è la presenza mia e di Angelo (Sandri, ndr) qui insieme. La politica è solo battaglia politica e, in battaglia, abbiamo conquistato i titoli per ciò che siamo e ciò che vogliamo essere. Come si fa la Democrazia Cristiana? Non c’è un tribunale che te ne da il diritto. La Democrazia Cristiana si fa solo unendo quelli che sul campo si dichiarano democratici cristiani. Dove presenteremo questa DC? In Abruzzo. Siamo qui a Pescara e saremo presenti con la lista della Democrazia Cristiana, con il suo nome e il suo simbolo. In Abruzzo, queste elezioni sono diventate un gioco di società: si aspettano da sei mesi, ma non si fanno mai. Prima o poi si voterà e noi ci saremo. Puntiamo al 10%”.
Rotondi ha concluso parlando dell’organizzazione futura: ”Stiamo mettendo insieme tutti i movimenti che si richiamano storicamente alla DC. Non diamo vita ad un partito, ma ad un progetto di partito. Ossia, sospendiamo le attività delle sigle che fin qui abbiamo rappresentato. Anch’io che sono segretario di Rivoluzione Cristiana, da oggi non lo sono più, perché l’attività di Rivoluzione Cristiana è sospesa” indicandosi come traghettatore per il nuovo “progetto” ed esortando gli esponenti giunti a Pescara a rimettersi alle veci del suddetto per far parte della nuova squadra.
 
Paolo Colazilli

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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