Sessanta milioni di euro in tre anni per attività di alta formazione nel cratere del sisma del Centro Italia

Sessanta milioni di euro in tre anni saranno assegnati per attivita’ di alta formazione e ricerca nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017. A emanare oggi il decreto – spiega un comunicato della struttura commissariale alla ricostruzione post terremoto- e’ stato il ministro per la Coesione territoriale Mara Carfagna. “Ringrazio il ministro Carfagna per la sollecita approvazione del decreto con il quale si da’ avvio all’assegnazione di importanti risorse per centri di ricerca e Universita’ nel cratere del centro Italia”, ha detto il commissario Giovanni Legnini. “Si tratta di una iniziativa molto importante – ha aggiunto – con la quale si attribuisce agli atenei di quei territori cosi’ duramente colpiti, l’opportunita’ di sviluppare attivita’ di alta formazione e ricerca necessari per rafforzare il processo di rinascita sociale e culturale”. “Con tale provvedimento – ha detto ancora Legnini – il Contratto istituzionale di sviluppo e poi le misure contenute nel Pnrr, si da’ finalmente avvio alla seconda gamba della ricostruzione, quella dello sviluppo e della ripresa economico-sociale del cratere”. Lo stanziamento e’ di cinque milioni l’anno per tre anni per ciascuna delle quattro regioni del Centro Italia interessate dalla ricostruzione post sisma 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che saranno destinatarie del fondo dal 2021 al 2023. Al bando, emanato dall’Agenzia per la Coesione territoriale, potranno partecipare centri di ricerca e universita’, anche in cooperazione con enti pubblici, imprese pubbliche e private, operatori specializzati, purche’ con sede nelle regioni interessate. Il fondo sara’ ripartito in maniera paritaria (20 milioni ciascuno) tra i settori di intervento previsti, a sostegno della creazione o il potenziamento di centri di ricerca, per il trasferimento tecnologico oppure per l’ampliamento dell’offerta formativa universitaria. Le attivita’ potranno fare riferimento alle aree di intervento incluse nel Piano nazionale della ricerca 2021-2027 e spaziano dalla salute alle attivita’ sociali, dal digitale al green.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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